Troppe banche dati a disposizione del fisco e assenza di comunicazione tra banche dati e amministrazioni finanziarie. È questa la sintesi di uno studio pubblicato su ItaliaOggi, che rileva come Agenzia delle entrate, Equitalia e Guardia di Finanza (ma anche la Scuola superiore di economia e finanze) utilizzino le informazioni raccolte da numerosi data-base per reperire, fra le altre, notizie riguadanti lo svolgimento delle attività di riscossione, l'attivazione delle procedure di pignoramento presso terzi, contratti riguardanti l'energia elettrica, gas, assicurazioni e rimborsi. Un vero e proprio Grande Fratello finanziario che cancella ogni diritto di privacy del contribuente.
Rossella Orlandi, nuova direttrice dell'Agenzia delle entrate, ha detto di "voler riorganizzare, o quanto meno rivedere, l'intera anagrafe tributaria e il suo funzionamento"; lo scopo è quello di rendere fruibili alle amministrazioni il maggior numero di informazioni raccolte dalle numerose banche dati che collaborano con le istituzioni italiane. Si contribuirà così a rendere più facile la lotta all'evasione fiscale e a snellire il sistema tributario italiano. In quest'ottica, verrà introdotta entro aprile 2015 una nuova dichiarazione dei redditi precompilata.
Come ammesso dalla stessa Agenzia delle entrate, "la prima fase delle precompilate sarà caratterizzata da un'elevata percentuale di dichiarazioni con dati errati o incompleti, ma - nel giro di pochi anni - si giungerà ad un miglioramento nel reperimento dei dati e, di conseguenza, anche nella realizzazione delle dichiarazioni. Con l'introduzione delle dichiarazioni dei redditi precompilate si andrà però nuovamente a ledere la privacy dei contribuenti, che, per esempio, non potranno più scegliere se inserire nella propria dichiarazione informazioni relative alle cure mediche alle quali il contribuente si è sottoposto che verranno ora inserite di default.
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