Un conto sono le parole del premier Mario Monti, che continua a ostentare ottimismo, un conto sono i conti che affligono gli italiani. Un conto sono le linee programmattiche del governo, che continua a sperare nella ripresa, un conto sono i fattivi rincari che, settimana dopo settimana, si abbattono come una tagliola sugli stipendi dei contribuenti. Tra tasse sempre più soffocanti, contrazione dei consumi e redditi esigui si preannuncia un Natale davvero magro. Anche perché gli italiani si troveranno a dover pagare la stangata di fine anno. L'ennesimo sacrificio chiesto dal governo dei tecnici per una ripresa che stenta ancora ad arrivare.
Dati alla mano, non ci sono soltanto gli ulteriori aumenti di Imu e Iva e le nuove regole su deduzioni e detrazioni a impensierire gli italiani. Alle nuove uscite che, fino a qualche mese fa, non erano ancora state inserite nei bilanci famigliari, bisogna infatti aggiungere i rincari sulle tariffe e l'avanzata all'insù della pressione fiscale che hanno, di fatto, abbattuto la propensione al risparmio (ora ai minimi dal 1999). Il risultato? Il potere di acquisto è crollato a -4,1% (altro dato negativo), mentre l'inflazione avanza e i salari restano, tanto per cambiare, al palo. Insomma, una situazione a tinte fosche a cui va ad aggiungersi lo spettro di un ennesimo rincaro sull'Imu. Secondo il Sole 24 Ore (leggi l'articolo), infatti, gli enti locali starebbero valutando un ritocco all'insù delle aliquote. Per farlo hanno tempo fino al 31 ottobre. A causarlo la decisione del ministero dell'Economia di modificare ex post il gettito dell'Ici assegnato a ogni Comune nel 2010. "Il taglio inaspettato - spiega il Sole - arriva a quindici giorni dal termine (già pluri-prorogato) per chiudere i preventivi 2012 e costringe i sindaci a rifare un'altra volta i conti e trovare risorse per raggiungere il pareggio di bilancio". Uno "scherzetto" che tocca circa 1.200 Comuni.
Il problema è che gli italiani non dovranno affrontare soltanto il rincaro dell'imposta sulla casa. Si scorgono, infatti, segni "più" su tutte le voci che riguardano le abitazioni. Dal primo di ottobre la luce è aumentata dell'1,4%, mentre il gas dell'1,1%. E ancora: a bilancio vanno poi messi i rifiuti, l'acqua e i trasporti urbani. Il costo della vita continua ad aumentare. Secondo il Codacons, dai primi di settembre è schizzato su di almeno mille euro. E l'aumento dell'Iva voluto dal governo Monti non farà che peggiorare la situazione: nel 2014 l'aliquota agevolata passerà dal 10 all'11%, quella ordinaria dal 21 al 22%. Il risultato? Il carrello della spesa costerà mediamente tra i 310 e i 380 euro in più.
Comke se non bastasse, la legge di stabilità da poco varata dal Consiglio dei ministri prevede nuove regole su deduzioni e detrazioni. Come spiega il Corriere della Sera (leggi l'articolo), "l'introduzione, per i redditi superiori ai 15mila euro, della franchigia di 250 euro e di uno sconto fiscale massimo di 570 euro per alcune detrazioni farà incassare allo Stato 1,9 miliardi solo per il 2013".
Soldini che, però, vengono erosi dai risparmi delle famiglie italiane. Anche perché il taglio di detrazioni e deduzioni andrà a colpire anche i redditi del 2012 e, quindi, quelle spese su cui si considerava un certo "risparmio" fiscale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.