Stop alle trattative tra Fiat e sindacati E Pomigliano dona una Panda al Papa

Un gruppo di lavoratori di Pomigliano d'Arco si reca oggi da Papa Francesco portandogli in dono una Fiat Panda Cross bianca. I dipendenti sono partiti in pullman questa mattina all'alba dallo stabilimento campano dopo aver timbrato regolarmente il cartellino. Per il Santo Padre non è stato un problema accogliere la richiesta delle tute bianche campane di di essere ricevute in Vaticano e di poter consegnare personalmente l'automobile. L'idea di produrre una Panda per il Pontefice era partita tempo fa dagli stessi operai, ovviamente con il benestare della Fiat.
Sul fronte aziendale, intanto, dopo otto mesi si è interrotta la trattativa tra Fiat e sindacati sul contratto collettivo aziendale. Le parti sono tornate a riunirsi all'Unione Industriale di Torino, ma il nodo sulla parte economica non è stato sciolto: i sindacati hanno ritenuto non sufficiente la proposta avanzata dall'azienda. Il punto su cui si è interrotta la trattativa è la parte salariale. «La proposta dell'azienda - ha detto il segretario della Fim, Ferdinando Uliano - per l'una tantum era di 200 euro rispetto ai 390 euro proposti da noi per tutti i lavoratori, compresi i 30mila in cig. Nella fase finale della discussione l'azienda è arrivata a 250 euro, ma noi abbiamo chiesto di non scendere sotto i 300. Su questo punto non è stato possibile raggiungere l'intesa. Lunedì le segreterie dei sindacati decideranno le iniziative di lotta a partire dal blocco degli straordinari che colpirebbe gli stabilimenti Maserati e Sevel, ma poco le altre fabbriche interessate dalla cassa integrazione».
«Speriamo - ha osservato Eros Panicali, della Uilm - che con le iniziative che metteremo in campo l'azienda cambi idea». E Roberto Di Maulo (Fismic): «La distanza tra le parti è, tutto compreso, inferiore ai 5 milioni in un anno considerando i circa 86mila dipendenti. Si tratta di un costo per l'azienda equivalente a una sorta di tornio moderno. Crediamo che sia giunta l'ora che il Lingotto, oltre che sulle macchine, investa sugli uomini, dando la retribuzione giusta.

Va comunque sottolineato che, per la seconda volta in tre anni, il Contratto collettico specifico di primo livello premia anche i lavoratori in cassa integrazione. Una misura di grande utilità sociale che nessun altro contratto prevede».

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