Nuova tegola sul Gruppo Volkswagen a causa dell'ennesimo strascico del Dieselgate. E di mezzo, ora, ci vanno anche i motori diesel Euro 6 a gasolio, quelli di ultima generazione, che equipaggiano la Porsche Cayenne. In Svizzera, l'Ufficio federale delle strade ha emanato una direttiva che vieta l'immatricolazione nella Confederazione dei modelli Cayenne con motore diesel in versione 3 litri e non conformi «per accertare irregolarità sui gas di scarico». Il provvedimento temporaneo interessa solo i modelli di prima immatricolazione, mentre sono esclusi quelli già targati, che dovranno tuttavia essere regolarizzati.
Le immatricolazioni potranno avvenire solo dopo gli interventi richiesti. La Casa automobilistica del Gruppo Volkswagen, guidata da Oliver Blume, ha promesso di collaborare con le autorità e di assumersi «piena responsabilità».
A fine luglio il ministro dei Trasporti tedesco, Alexander Dobrindt, aveva disposto il richiamo di 22.000 Cayenne distribuite in Europa, di cui 7.500 in Germania, dopo aver rilevato nel motore 3.0 la presenza, con ogni probabilità, di un software in grado di manomettere le emissioni. Dobrindt aveva anche spiegato che i veicoli inquisiti sono «ancora in produzione» e che, per questo, sarà proibita l'immatricolazione di quelli pronti ad andare sul mercato. Da qui la pulce nell'orecchio alle autorità elvetiche e i provvedimenti conseguenti.
A meno di un
mese dal Salone internazionale dell'auto di Francoforte, grande vetrina del made in Germany, i temi dominanti continuano a essere le beghe politiche legate alle quattro ruote e le novità sempre in agguato sul Dieselgate.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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