Reti digitali, green e connesse all'Europa per un sistema energetico integrato.
La «nuova» Terna targata Luigi Ferraris si è presentata ieri a Milano con il piano a cinque anni che punta 5,3 miliardi al 2022, aumentando del 30% la potenza di fuoco a servizio dei nuovi obiettivi. Per salire sul carro della transizione energetica ne destinerà 2,8 miliardi al nuovo sviluppo. Il piano è, di fatto, un cambio di passo obbligato, in un mondo in velocissima trasformazione, dove, a dettare legge sono l'energia pulita, la sicurezza della rete e l'approvvigionamento.
«I cambiamenti climatici impongono - ha detto l'ad Luigi Ferraris - che per ogni euro speso in rinnovabili ci sia un euro speso nella rete che deve essere sicura ed efficiente. Più investimenti contribuiranno poi a ridurre i costi energetici e, dunque, a garantire una maggiore crescita del Paese», ha aggiunto. Per questo, avranno la priorità i progetti per l'aumento della capacità di scambio transfrontaliera, in particolare con Francia e Montenegro (entro il 2019), nuovi collegamenti a servizio delle energie rinnovabili e interventi che risolvano le congestioni esistenti. Il tutto all'insegna della modernità con la digitalizzazione delle infrastrutture a cui saranno dedicati 600 milioni di euro. In Italia, tra i progetti in calendario figurano diversi elettrodotti e le connessioni Sardegna- Corsica; Elba-Continente; Capri-Sorrento. Circa 700 milioni saranno poi dedicati al piano di difesa. L'utility prevede, infatti, la realizzazione e l'installazione di dispositivi per accrescere la sicurezza e la stabilità del sistema. Oltre alle reti energetiche domestiche il gruppo si concentrerà su attività non regolate come esportare modelli energetici in altri paesi e sviluppare la fibra ottica, 20mila km a servizio del gruppo e dei player che vorranno entrare in partita. Inoltre la società si prepara a guardare oltre confine con operazioni internazionali con America e Sud America.
Tra gli obiettivi finanziari è previsto un aumento dei ricavi a circa 2,55 miliardi e dell'ebitda a 1,9 miliardi nel 2022, con una crescita media annua di oltre il 3% per entrambi gli indicatori. Con questi risultati verrà garantito un flusso di cassa operativo di 6,3 miliardi a servizio di investimenti e dividendi.
Quanto al 2017, Terna ha chiuso il bilancio con un utile netto di 688,3 milioni, in aumento dell'8,7%. I ricavi hanno raggiunto quota 2,2 miliardi (+6,9%), l'ebitda 1,603 miliardi (+3,8%), l'ebit 1,077 miliardi (+4%). Il titolo Terna, in un mercato negativo, ha chiuso ieri in calo del 3,7% a 4,5 euro.
A pesare, secondo un analista, «il piano sfidante e l'outlook sul 2018 leggermente inferiore alle stime nonché un dividendo che avrebbe potuto essere ancora più generoso. Il titolo nell' ultimo mese ha comunque sovraperformato il mercato del 4%».
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