La mazzata è all'orizzonte. La lettera della Commissione Ue per chiedere al governo italiano alcuni chiarimenti sull'andamento del debito pubblico nel 2017 è stata, infatti, inviata dagli uffici di Bruxelles al ministero dell'Economia. Secondo fonti di via XX Settembre, sarebbe già all'attenzione degli uffici competenti che la stanno valutando. Tra le ipotesi sul tavolo del premier Paolo Gentiloni non mancano la patrimoniale e i tagli lineari ai ministeri.
Il governo è già sotto scacco. Con la lettera inviata oggi, infatti, la Commissione Ue avverte l'Italia che "misure di bilancio aggiuntive pari a uno sforzo strutturale di almeno lo 0,2% del prodotto interno lordo potrebbero essere necessarie per ridurre il divario per il pieno rispetto nel 2017" degli impegni di riduzione del debito previsti dal Patto di stabilità e crescita. Solo in questo modo Gentiloni può "evitare l'apertura di una procedura per deficit eccessivo per il mancato rispetto con la regola del debito basata sui dati del 2015". Si tratterebbe, dunque, di una manovra correttiva da circa 3,4 miliardi di euro che obbligherebbe il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ad andare a varare nuove imposte.
"Se, come e quando intervenire verrà deciso nei prossimi giorni", fanno sapere fonti vicine al dossier. Tirar fuori 3,4 miliardi di euro dalle casse pubbliche, raschiate fino al fondo dall'ex premier Matteo Renzi per pagare le mance durante la campagna elettorale in vista del referendum, non è affatto facile. Nella stessa lettera Bruxelles dà tempo all'Italia per avere una risposta "entro l'ultima data utile per le previsioni economiche invernali della Commissione, fissata per il primo febbraio".
La risposta, sollecitata dalla Commissione Ue, dovrà essere "pubblica" e "comprendere un pacchetto sufficientemente dettagliato di impegni specifici e un calendario chiaro per una loro adozione legale rapida".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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