Il pressing sull'Italia è già iniziato La Commissione europea dà, infatti, un paio giorni di tempo al ministro dell'Economia, Giovanni Tria, per rispondere alla lettera che sarà inviata oggi per chiedere informazioni sul mancato rispetto della regola del debito nel 2018. Ieri, mentre la finanza spingeva all'insù lo spread, Matteo Salvini ha avvertito le cancellerie europee che a questo giro le minacce non attecchiranno: "Ai signori di Bruxelles dico che è finito il tempo delle letterine e dei richiami, del 'sei stato cattivo e finisci dietro la lavagna'...". A rincarare la dose ci ha pensato oggi facendo notare che "l'equilibrio senza diritti è un freddo e sterile calcolo".
Quarantotto ore di tempo. Non un minuto di più. Al governo italiano, secondo quanto apprende l'agenzia Adnkronos a Bruxelles, è stato chiesto di rispondere entro venerdì sera per consentire alla Commissione europea di prendere la decisione sull'adozione del rapporto sul debito pubblico che costituisce il primo passo verso la procedura per deficit eccessivo. "Ho in programma uno scambio di vedute con il governo italiano su misure aggiuntive che potrebbero essere necessarie perché sia conforme alle regole", ha assicurato ieri il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, durante una conferenza nei pressi di Lisbona. "È molto probabile che avremo uno scambio di lettere (con l'Italia, ndr)", ha spiegato ai microfoni di Bloomberg precisando, tuttavia, che non predilige le sanzioni. Difficilmente una Commissione in scadenza si prende, infatti, l'onere di aprire uno scontro tale con uno Stato membro. Si limiterà quasi certamente a dettare al governo gialloverde una serie di raccomandazioni da adempiere. "Il numero magico non è il 3, il 2 o il 4 per cento, è il tasso di disoccupazione: finché non scende al 5% abbiamo il diritto di investire". Arrivato a questo punto, l'obiettivo di Salvini è spendere tutte le sue energie per andare in Europa e lavorare per "superare queste regole vecchie".
Nella lettera la Commissione europea contesta all'Italia il mancato rispetto nel 2018 della regola del debito e degli impegni sul deficit strutturali sulla base dei dati definitivi certificati da Eurostat. Il fatto che la valutazione sia effettuata su dati definitivi costituisce un elemento aggravante rispetto allo scorso novembre, quando la Commissione aveva minacciato una procedura per deficit eccessivo sulla base di semplici previsioni. "Sulla base dei dati notificati per il 2018 - si legge - è confermato che l'Italia non ha fatto progressi sufficienti per rispettare il criterio del debito nel 2018". Dombrovskis e Moscovici confermano l'intenzione di preparare un rapporto sul debito in virtù dell'articolo 126.3 del trattato, che costituirebbe il primo passo di una procedura per deficit eccessivo che dovrebbe, invece, arrivare il 5 giugno.
Da Bruxelles partiranno le lettere anche per altri tre Paesi
(la Francia, il Belgio e Cipro). Anche a questi viene contestato il mancato rispetto degli obiettivi sul deficit strutturale, ma la loro situazione è stata giudicata "meno grave" rispetto a quella dell'Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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