Si allarga lo scandalo che ha coinvolto il generale David Petraeus, dimessosi dalla direzione della Cia. L’Fbi ha trovato in casa di Paula Broadwell, biografa e amante del generale, documenti militari top secret e sta indagando su come la donna possa esserne entrata in possesso. I documenti, in base a quanto riporta il Washington Post, fanno parte del materiale sequestrato lunedì notte dagli agenti del Bureau in North Carolina.
"È in gioco una questione di sicurezza nazionale", ha detto una fonte al quotidiano della capitale. Finora le autorità hanno negato che nella vicenda siano emerse violazioni della sicurezza nazionale, una giustificazione addotta per spegare come mai la Casa Bianca era stata avvertita solo la scorsa settimana.
Intanto, impossibilitato a eludere lo scandalo, il presidente Usa Barack Obama durante una conferenza stampa ha affermato che "non ci sono prove, finora, che informazioni classificate siano state rivelate".
La questione di fondo è perché sia stato tenuto così a lungo all’oscuro (almeno secondo la versione della Casa Bianca) e se la torbida storia abbia messo a rischio in qualche momento la sicurezza nazionale. Lo scandalo sta sollevando interrogativi sul comandante delle truppe Usa e Isaf in Afghanistan, il generale, John Allen. Secondo la versione della Casa Bianca, Obama ha ricevuto le prime informazioni sulla vicenda lo scorso mercoledì, il giorno dopo le elezioni, nonostante l’Attorney General e gli alti vertici del dipartimento Giustizia conoscessero la vicenda da tempo, così come almeno due repubblicani, Eric Cantor e David Reichert.
Martedì, la Casa Bianca ha espresso la sua fiducia al generale Allen, messo sotto inchiesta dopo che l’Fbi - che indagava sulle minacce inviate per e-mail da Paula Broadwell, l’amante-biografa di Petraeus, a Jill Kelley - ha scoperto un fiume di corrispondenza tra il capo militare in Afghanistan e la 37enne di origine libanesi che, non pagata, si dedicava a Tampa a organizzare eventi sociali per i militari.
Il volume della corrispondenza (30mila pagine di e-mail, alcune definite "inappropriate") è tale da risultare "sconveniente" per un ufficiale. Inoltre, l'ex direttore della Cia sarà domani in Senato per testimoniare sull’attacco al consolato Usa di Bengasi dell’11 settembre scorso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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