il commento 2 Monti affida i marò a Berlino

Prima acconsente a trattenerli in Italia, poi rispedisce i marò a Delhi perchè l'India ha fatto bau. E adesso il premier in scadenza, Mario Monti, mette l'elmetto con il chiodo affidandosi alla Germania perchè i tedeschi «hanno rapporti significativi con l'India». Noi, invece, povera Italietta, riusciamo a combinare poco o niente, come dimostrano le umiliazioni subite nei 14 mesi di odissea indiana.
Ieri il presidente del Consiglio era al G8 di Londra, in qualità di ministro degli Esteri, dopo che Giulio Terzi ha detto no alla pugnalata alla schiena ai marò. Il professore, che sembra saperne sempre una più degli altri, è tornato a ribadire per la centesima volta che l'India «ha apprezzato il mantenimento della parola data». Credo bene: in spregio all'immunità diplomatica aveva bloccato il nostro ambasciatore, quando Roma non voleva rimandare indietro i marò e la nostra risposta è stata quella di calare le braghe. Lapo Pistelli, deputato Pd, l'ha detta giusta in Parlamento: «È l'8 settembre del governo tecnico».
Non sapendo che pesci pigliare Monti ha pensato bene di chiedere aiuto ai crucchi, che in questi giorni ospitano il primo ministro indiano.

Il motivo è semplice, come conferma lo stesso professore: la Germania è uno dei Paesi che ha rapporti significativi con l'India. Noi per il momento riusciremo a malapena ad evitare ai marò la pena di morte, mentre il ritorno a casa di Latorre e Girone resta una chimera.

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