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Il risultato, scontato, del discussimo referendum è arrivato. Gli exit poll parlano di un vero e proprio plebiscito: il 95% della popolazione della Crimea avrebbe votato per la secessione e la conseguente annessione alla Russia (Fausto Biloslavo- VIDEO). Resta solo da capire quanto varierà la percentuale, ma la decisione è ormai certa. Per poter i risultati ufficiali bisognerà attendere almeno fino a lunedì mattina. Sono immediatamente scoppiati i festeggiamenti dei filo russi nella piazza principale di Simferopoli (Fausto Biloslavo - VIDEO). Il primo ministro separatista Serghiei Aksionov ha annunciato su Twitter che lunedì chiederà l'annessione alla Russia: "Il parlamento della Crimea si riunirà lunedì in sessione straordinaria per approvare una candidatura ufficiale all’integrazione nella Federazione" e da aprile, hanno fatto sapere fonti governative gli stipendi e le pensioni saranno pagati in rubli russi» e non piu nell’ucraina grivnia.
Subito dopo i primi risultati Putin, nel corso di un colloquio telefonico con Barack Obama, ha ribadito che il referendum rispetta perfettamente il diritto internazionale. Lo riferisce il Cremlino aggiungendo che Putin ha espresso l’auspico che la missione degli osservatori Osce sia schierata in tutta l’Ucraina, non solo in Crimea. I due leader hanno concordato che nonostante le divergenze c’è la necessita di trovare insieme, Russia ed Usa, una soluzione per stabilizzare la situazione in Ucraina.
Ma durante tutta la giornata la tensione ha continuato a salire. Vladimir Putin che, ancora oggi, in un colloquio telefonico con Angela Merkel ha ribadito il punto di vista del Cremlino: "Il popolo della Crimea esprime la propria volontà nel pieno rispetto del diritto internazionale, in particolare dell'articolo 1 della Carta delle Nazioni unite che espone il principio dell'uguaglianza di diritti e dell'autodeterminazione dei popoli e la Russia rispetterà la scelta del popolo della Crimea". Una posizione netta, un muro contro muro con le grandi potenze dell'Occidente. La Cancelliera, fanno sapere fonti di Berlino, ha espresso a Putin tutto il suo disappunto per il movimento delle truppe di Mosca fuori dalla Crimea. Dall'altre parte della barricata si muove la diplomazia di Washington. Il segretario di Stato John Kerry ha chiamato il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov per ribadirgli la posizione degli Usa secondo cui il referendum è illegale, aggiungendo che la Casa Bianca non ne riconoscerà il risultato. Bruxelles è sulla stessa lunghezza d'onda. "Il referendum è illegale e illegittimo e il suo risultato non verrà riconosciuto", ammoniscono il presidente della Ue Herman Van Rompuy e il presidente della Commissione Ue Josè Barroso.
I quesiti del referendum sono due (scritti in tre lingue (russo, ucraino e tataro): "Siete a favore della riunificazione della Crimea con la Russia come entità costituente?" e "Siete a favore dell’applicazione della costituzione della repubblica di Crimea del 1992 e dello status della Crimea come parte dell’Ucraina?". Sono chiamati al voto oltre 1,5 milioni di aventi diritto, in 1205 distretti elettorali, con 27 commissioni elettorali cittadine e distrettuali. Nel distinto referendum di Sebastopoli sono chiamati al voto 306.000 elettori in 192 seggi. In tutto, secondo Itar-Tass, una settantina di osservatori da 23 Paesi, compresa l’Italia (GUARDA L'INTERVISTA ALL'OSSERVATORE ITALIANO): si tratta di deputati, eurodeputati ed esperti europei di diritto internazionale e attivisti per i diritti umani, invitati dalle autorità locali. Non sono presenti osservatori dell’Osce nè della Csi. Le
538em;">autorità della Crimea prevedono un’affluenza alle urne molto alta. Secondo alcuni sondaggi, oltre l’80% vuole la riunificazione con la Russia.
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