Il referendum del 16 marzo sull'indipendenza della Crimea si è concluso con una schiacchiante maggioranza di "sì", che ha portato la penisola di nuovo nell'orbita del Cremlino, che in poco tempo ha proposto l'ingresso nella Federazione russa della nuova entità.
Il trattato che renderà la Crimea e Sebastopoli territori russi è già stato firmato e prevede un periodo di transizione che durerà fino al due gennaio 2015. Aspetta soltanto la ratifica da parte del Parlamento e della Corte costituzionale di Mosca.
Intanto Putin, in un discorso tenuto alle Camere questa mattina, ha ribadito la legalità del referendum sotto il profilo del diritto internazionale, sostenendo che "la Crimea è sempre stata inscindibile dalla Russia". Un'opinione quanto mai distante da quella di Kiev, che ha detto che non riconoscerà mai l'integrazione.
Putin ha risposto alle accuse di violare il diritto internazionale, rinfacciando all'Occidente un doppiopesismo rispetto a quanto accade nel Kosovo. Ha poi accusato Nikita Krushev di avere ceduto la penisola all'Ucraina "in violazione della Costituzione". L'ex segretario del Partito comunista dell'Unione Sovietica (Pcus) decise la cessione del territorio nel 1954.
Spiegando che nella nuova Crimea le lingue ufficiali saranno tre, "russo, ucraino e tataro", Putin si è preso il merito di avere risolto la situazione senza "alcun conflitto armato, non ci sono state vittime". A chi teme che le mire russe si posino sul resto dell'Ucraina, ha risposto che "la Russia non vuole altre secessioni".
Da Varsavia, il vicepresidente americano, Joe Biden, ha annunciato nuove sanzioni e auspicato che la Nato "emerga da questa crisi più forte". Già ieri gli Stati Uniti e l'Ue avevano reso pubblico un elenco di nomi russi e ucraini colpiti da un'azione mirata, a cui il Cremlino ha risposto sprezzante: "Suscitano ironia e sarcasmo".
538em;">Il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, ha detto questa mattina che Mosca sarà esclusa dal prossimo G8 e Barack Obama ha proposto una riunione straordinaria del G7 all'Aja la prossima settimana. La Gran Bretagna ha interrotto la collaborazione militare con i russi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.