Dalla riunione dei ministri degli Esteri dell'Unione Europea arriva una conferma. Il braccio armato di Hezbollah da oggi entra nell'elenco delle organizzazioni terroristiche stilato da Bruxelles. Una decisione attesa, frutto di una lunga discussione, che ha superato le ritrosie di molti paesi membri, arrivando a una soluzione di compromesso.
In particolare l'Unione Europea ha scelto di fare differenza tra il "braccio armato" del partito di Dio libanese e l'organizzazione in quanto tale. Una distinzione cruciale, che permetterà di non fermare l'afflusso di aiuti finanziari e umanitari verso il Libano, ma che allo stesso tempo pone i 28 sullo stesso piano degli Stati Uniti e di altri Paesi, che già hanno bollato l'organizzazione libanese in passato.
Una fonte diplomatica aveva spiegato già alcuni giorni fa al Foglio che una decisione in questo senso avrebbe richiesto "molto più tempo per adottare il regolamento” sulle sanzioni e quindi per "divieto di ingresso sul territorio europeo e congelamento degli asset finanziari". Difficile anche distinguere i confini di un'ala militare. La presa di posizione dell'Europa resta in sostanza una mossa politica.
538em;">Non si può escludere, dato il tempismo, che i 28 abbiano ragionato anche sull'apporto militare che i libanesi stanno dando al governo siriano di Assad. Al contributo di Hezbollah si devono alcune riconquiste chiave per Damasco, come la presa della città di Qusayr, a lungo roccaforte ribelle non lontana dal confine con Beirut.
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