Un calvario. Un ulteriore e incomprensibile rinvio. La corte indiana ha rinviato di altri tre mesi la sentenza di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ancora ingiustamente detenuti in India. Palazzo Chigi esprime delusione e rammarico per la decisione della giustizia di New Delhi, ma la responsabilità è anche del governo italiano che ha iniziato troppo tardi a fare pressioni sulle autorità indiane.
Questa mattina i due marò avevano presentato una richiesta a un tribunale dello stato indiano del Kerala dove sono detenuti per ottenere il permesso di andare a casa per trascorrere il Natale.
Alla richiesta, che è stata presentata dall’avvocato Udey Banu, infatti, l’Alta Corte del Kerala, che ha sede a Kochi, ha accettato l’istanza e fissato un’udienza per la prossima settimana. Secondo quanto ha appreso l’Ansa, la richiesta di andare in Italia per trascorrere il periodo di Natale con le loro famiglie dovrebbe essere discussa per martedì.
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone si trovano dal 30 maggio in libertà vigilata dietro cauzione: sono rinchiusi in un hotel di Kochi con l'accusa di aver ucciso, lo scorso 15 febbraio, due pescatori che erano stati scambiati per pirati somali mentre si trovavano al largo della costa indiana in acque internazionali e a bordo di una petroliera italiana.
I due militari non possono allontanarsi dalla circoscrizione della polizia di Kochi, dal momento che gli è stato ritirato il passaporto, e sono obbligati a presentarsi quotidianamente al commissariato per la firma di presenza. Secondo quanto precisa la Press Trust of India, la polizia aveva rifiutato in passato di concedere maggiore libertà di movimento per il timore di fuga dei due imputati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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