Otto mesi da reclusi in una prigione indiana, accusati di avere ucciso due pescatori. Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò italiani, sono ancora nel Kerala. Attendono una mossa da parte dell'Italia. O dell'Unione Europea. Che finora si sono dimostrate impotenti. Ma la Ferrari ha deciso di dare un importante segnale.
IlGiornale si è impegnato in prima persona (leggi l'articolo di Riccardo Pelliccetti), per chiedere alla scuderia Ferrari di correre il Gran Premio in India con il simbolo della Marina sulle monoposto, di non correre a testa bassa, quando i nostri marinai attendono ancora una soluzione al loro caso. E il ritorno in patria. E il Cavallino ha prontamente risposto.
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Alcune migliaia le mail inviate dai lettori del Giornale alla scuderia, che invitavano la Ferrari di impegnarsi in prima persona. E ora la risposta della Ferrari: in India metterà la bandiera della marina sulle monoposto, come in tanti hanno chiesto.
In attesa che anche Italia e Unione Europea facciano qualcosa - a poco finora sono valse le rassicurazioni sull'impegno comunitario per risolvere la situazione di Latorre e Girone - alla Ferrari è affidato un gesto pur simbolico, ma sufficiente a ricordare che il nostro Paese non ha dimenticato la situazione dei due italiani ingiustamente detenuti in India.
L'iniziativa
accolta dalla Ferrari ha subito raccolto il plauso del ministro degli Esteri, Giulio Terzi, che ha sottolineato su twitter l'importanza di un gesto che "testimonia il sostegno di tutto il Paese ai nostri marò".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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