Marò, Sonia Gandhi attacca l'Italia: "Un tradimento inaccettabile"

Il premier indiano accusa di "tradimento" il nostro Paese e mette in guardia: tutto per riportare in India i marò

Marò, Sonia Gandhi attacca l'Italia: "Un tradimento inaccettabile"

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone devono rientrare in India. I due marò italiani, che per oltre un anno sono stati trattenuti in India con l'accusa di avere ucciso due pescatori, scambiandoli per pirati, si trovano nel nostro Paese, dopo la decisione del ministero degli Esteri di non farli tornare a Delhi al termine del loro permesso, concesso per il voto. E il premier italo-indiano, Sonia Gandhi, non ci sta.

Nel discorso tenuto al Partito del Congresso, la Gandhi ha detto oggi che sosterrà qualsiasi iniziativa che riporti in India i due fucilieri di marina. Il presidente ha definito "totalmente inaccettabile" il tradimento "degli impegni presi davanti alla nostra Corte" da parte del governo italiano. E avvertito di non "sottovalutare l'India".

La contesa diplomatica tra Roma e New Delhi è continuata in questi giorni con strali da entrambi i lati. Da una parte il divieto di lasciare il Paese per l'ambasciatore italiano, Daniele Mancini. Dall'altra l'accusa di violare la Convenzione di Ginevra, che regola i rapporti diplomatici tra gli Stati, per avere tolto l'immunità al nostro rappresentante. La stessa lamentela è stata espressa anche dagli indiani, che ritengono violato il patto che prevedeva il ritorno di Latorre e Girone al termine del permesso concessogli per le elezioni politiche.

Da sottolineare che il

periodo di permanenza in Italia dei due fucilieri non è ancora scaduto. Fino al 22 marzo Latorre e Girone sono autorizzati a rimanere in patria. E la Corte Suprema indiana non potrà, fino ad allora, ritenere violati i patti.

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