"L'Italia darà un contributo agli sforzi di rivitalizzare questa assemblea migliorandone il ruolo e l'efficienza. Oggi più che mai il mondo ha bisogno delle Nazioni unite e la riforma del Consiglio di sicurezza è l'elemento chiave". Lo ha detto il premier Mario Monti intervenuto all'assemblea generale dell'Onu. Il presidente del Consiglio sottolinea che occorre "una riforma equa del Consiglio" ispirata alla logica del "trasferimento dei poteri alle regioni". Poi sottolinea che avere "più Europa" è nell'interesse del mondo".
"L’instabilità nel Mediterraneo colpisce la nostra stessa sicurezza - ha osservato Monti - ed i conflitti e le
rivolte sociali sulle sponde meridionali si estendono alle nostre coste". Il premier ha dunque sottolineato "i
cambiamenti storici" che stanno avvenendo nelle regioni del Mediterraneo e come l’Italia "sia stata a fianco
della gente araba nella loro ricerca di giustizia e democrazia". Secondo Monti, anche se la primavera araba
"ha attraversato delle difficoltà, ha anche ottenuto una serie di traguardi importanti. Niente è facile - ha detto
- ma niente è impossibile". "L'intolleranza deve essere isolata. Diritti dignità e opportunità devono essere offerti a ogni membro delle nostre società, soprattutto alle minoranze e alle donne". Per l'Italia è una priorità "proteggere i diritti umani".
"Nei mesi scorsi - ha spiegato il premier italiano - ci siamo impegnati con i nuovi leader di queste nazioni ed ho trovato in loro un forte impegno che ispira speranza. Sia a livello bilaterale sia attraverso l’Unione europea "stiamo
offrendo un supporto concreto ai loro nuovi governi per assisterli nella ripresa, per definire politiche
commerciali a vantaggio comune, per favorire uno sviluppo economico e per promuovere la stabilità in tutta
la regione". Anche la situazione nello Sahel "è motivo di grande preoccupazione e tra le principali priorità
dell’Italia", ha rimarcato Monti affermando che non si può lasciare deteriorare ulteriormente la situazione è
che l’Italia continuerà a fare la sua parte.
In un passaggio del suo intervento Monti ha parlato anche della guerra in Siria: "L’Italia sostiene pienamente la missione del nuovo Rappresentante speciale per la Siria e chiede con forza al Consiglio di sicurezza di superare lo stallo che impedisce l’adozione di una efficace azione internazionale".
Per mettere fine "ai massacri in corso e alle massicce violazioni dei diritti umani in Siria", sono necessari "buona fede e buona volontà". "La storia non sarà clemente nel giudicare coloro che hanno delle responsabilità", ha detto ancora il premier.
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