Putin cerca un'intesa col Vaticano

Il Cremlino vuole proporsi a papa Francesco come difensore delle comunità cristiane in Siria

Putin cerca un'intesa col Vaticano

Nella «due giorni» di Vladimir Putin in Italia - la visita ufficiale che avrà luogo domani e martedì tra Roma e Trieste, come da imperscrutabile decisione di Enrico Letta - spicca per importanza l'incontro in Vaticano con papa Francesco, fissato per lunedì pomeriggio alle cinque. Il presidente russo naturalmente vedrà il premier, il presidente Napolitano e l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, con il quale la nota amicizia personale rimane salda in questi momenti per lui molto difficili: tutti incontri ricchi di contenuti politici, economici e non solo. Ma come ha spiegato il consigliere diplomatico del Cremlino Yuri Ushakov, per la Russia i colloqui con i rappresentanti della Santa Sede «hanno un significato particolare».
Putin è già stato ricevuto tre volte in Vaticano: nel 2000 e nel 2003 lo accolse Karol Wojtyla, nel 2007 fu la volta di Joseph Ratzinger. Inevitabile, come già in quelle passate occasioni, che il presidente russo inviti a Mosca il Papa, e altrettanto inevitabile che non se ne farà nulla, almeno per il momento. E questo anche se recentemente ha preso a circolare l'ipotesi di un incontro di Francesco con il Patriarca di Mosca Kirill in un Paese terzo, il che consentirebbe di aggirare quantomeno l'ostacolo del persistente influsso di una forte corrente anticattolica tra gli ortodossi russi. Va aggiunto che la personalità di Francesco e la sua nazionalità contribuiscono secondo i sondaggi a favorire nell'opinione pubblica russa l'idea di quello che sarebbe il primo faccia a faccia, a quasi mille anni dallo scisma del 1054, tra un Papa cattolico e un Patriarca ortodosso russo.
Ma, detto che tempi e modalità di questo evento storico sono lontani da una definizione, la visita di Putin in Vaticano ha altri obiettivi, perché una cosa sono i rapporti tra Chiesa cattolica romana e Chiesa ortodossa russa e un'altra quelli tra la Russia e la Santa Sede. La complessità di questi obiettivi può trovare un punto di sintesi: Mosca cerca una sorta di legittimazione dalla Santa Sede e per ottenerla gioca le carte del confronto con il mondo islamico e della difesa della tradizione. Ciò si desume dalle recenti dichiarazioni di Ushakov, secondo cui «Russia e Santa Sede sono per il mantenimento della priorità dei principi morali e legislativi internazionali nei rapporti interstatali» e dall'incontro «ci si aspetta che sia prestata un'attenzione speciale alla difesa dell'eredità cristiana nell'Africa del Nord e in Medio Oriente».
Insomma, una Russia isolata nel mondo europeo-occidentale per la sua resistenza al dilagare di nuove norme in difesa dei diritti degli omosessuali cerca e offre sostegno al Vaticano che pure vi si oppone (ma forse c'è anche un riferimento alla vicenda Snowden). E nel momento in cui Francesco esorta i cristiani del Medio Oriente a rimanere nei loro Paesi d'origine e a non cedere alle violenze degli estremisti islamici, Putin abilmente si pone come loro difensore. Ottima giustificazione della presenza russa in Siria, teatro di una lotta feroce tra i forsennati qaidisti e un regime spietato e corrotto, quello di Assad, che però può vantare tra i suoi pochi atout la tolleranza verso la minoranza cristiana, che è anzi un pilastro del suo potere.
Logico dunque attendersi che oltretevere, domani pomeriggio, la questione siriana sarà in primo piano.

Del resto papa Francesco aveva già scritto a Putin in qualità di presidente del recente vertice G20 di San Pietroburgo chiedendo di «trovare una soluzione per impedire il massacro in Siria». Quella lettera si chiudeva così: «Confido, signor presidente, nelle sue preghiere». Non casuale, considerato che molti dubitano della genuinità della fede cristiana di Zar Vladimir.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica