Pyongyang minaccia Usa e Seul: «Vi daremo fuoco»

Pyongyang minaccia Usa e Seul: «Vi daremo fuoco»

La Corea del Nord soffia ancora sulla retorica e brandisce l'arma della guerra atomica nell'imminenza della scadenza dell'ultimatum sullo stop alle manovre militari Usa-Corea del Sud, con tanto di minaccia di annullare l'armistizio del 1953. «I nostri gruppi militari di prima linea, esercito, marina e aviazione, le unità antiaeree e quelle missilistiche, sono entrati nello stadio finale di conflitto a tutto campo e sono in attesa dell'ordine finale di attacco», ha scritto in un lungo editoriale il Rodong Sinmun, il quotidiano del Partito dei Lavoratori, senza dimenticare che, ovviamente, tutte le armi nucleari sono preparate per affrontare il combattimento. «I regimi fantoccio negli Stati Uniti e nella Corea del Sud saranno trasformati in un mare di fuoco in un batter d'occhio» se scoppia una guerra, aggiunge il quotidiano del Partito dei Lavoratori, ripreso dall'agenzia Yonhap. Rilanciando le minacce più volte ripetute negli ultimi giorni, il Rodong Sinmun ha pubblicato anche poesie di propaganda richiamando tutti «alla coesione e all'unità contro i nemici» della nazione comunista.
In un crescendo di toni della retorica della propaganda - a maggior ragione dopo la bruciante stretta alle sanzioni appena decisa dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu con il supporto del più stretto alleato, la Cina - la Corea del Nord ha fissato per domani la scadenza dell'ultimatum finalizzato a «stracciare» l'armistizio della guerra di Corea del 1950-53, insieme alla minaccia di un attacco nucleare «spietato». Tutto questo se Usa e Corea del Sud non rinunceranno a lanciare la simulazione al computer delle manovre militari Key Resolve, che coinvolgono 10.000 soldati di Seul e 3.500 di Washington, oltre ad aerei da combattimento e una portaerei, all'interno delle esercitazioni annuali («Foal Eagle») partite a inizio mese e destinate a chiudersi a fine aprile.
Seul ha dichiarato che si tratta di iniziative di natura difensiva, mentre il Nord ha ribattuto che altro non sarebbero che («con l'aiuto del nemico giurato Stati Uniti») le prove generali «per un'invasione» in piena regola, mettendo in campo - come contromossa - «manovre militari a livello nazionale» al confine con il Sud, attese tra domani e dopodomani. In questo contesto, con mezzi, truppe e pezzi di artiglieria pesante ammassati sopra il 38/mo parallelo e ispezionati personalmente negli ultimi giorni dal leader nordcoreano, il giovane generale Kim Jong-un, le tensioni tra i due Paesi sono ritornati ai massimi livelli.

I «rischi d'incidente sono altissimi» con le ipotesi di sparo di missili a corto raggio o di altre provocazioni durante «le loro esercitazioni», ha commentato una fonte militare sudcoreana citata dalla Yonhap: in caso di passi falsi di Pyongyang, la Corea del Sud «risponderà con una potenza 10 volte più forte».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica