In Siria qualcosa deve cambiare. È questa l'opinione degli Stati Uniti, che attraverso la voce del segretario di Stato, Hillary Clinton, in Croazia, fanno sapere di essere favorevoli a un cambiamento che ridisegni i vertici dell'opposizione ad Assad.
Niente più CNS, organizzazione che "non può più essere considerato come leader dell'opposizione". Ma una nuova struttura, che prenda il posto del Consiglio Nazionale Siriano. E che garantisca agli Usa di lasciare fuori gli estremismi.
Il messaggio della Clinton è lampante: gli uomini del CNS "possono essere parte di un'opposizione più ampia, ma quell'opposizione deve includere forze (che agiscano) all'interno della Siria e altre ancora". Perché il rischio è che i siriani non si sentano rappresentati. Ma soprattutto che non si tengano a bada gli estremisti, "che stanno tentando di prender il controllo della rivoluzione".
Il rischio è dunque quello che a opporsi all'autorità di Damasco siano di fatto i jihadisti, quando quello che serve è invece "una
coalizione più ampia ed inclusiva", che gli Stati Uniti tenteranno di delineare la prossima settimana, quando in Qatar si svolgeranno una serie di colloqui con le diverse anime dell'insurrezione siriana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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