È iniziato soltanto alle dieci, dopo una lunga discussione sulla modalità dell'incontro, la riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu, convocato su richiesta del Regno Unito dopo le mosse di Mosca, che ha minacciato di intervenire in armi in Ucraina, dopo la deposizione del governo di Ianukovich e le proteste nella penisola della Crimea, dove buona parte della popolazione è russofona e filorussa.
Durato poco meno di un'ora, il Consiglio ha visto gli interventi di Ucraina, Russia, Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia, i cui ambasciatori hanno espresso il punto di vista dei Paesi che rappresentano. La seduta pubblica è stata poi aggiornata e sono ripartiti i colloqui a porte chiuse.
Kiev ha denunciato davanti all'Onu una situazione che sta evolvendo rapidamente, sottolineando che le truppe russe si trovavano in Crimea anche prima che la Camera alta del Parlamento desse il via libera a un possibile intervento. Una posizione confermata dai movimenti che per tutta la giornata si sono visti in diverse città della penisola. Mosca, dal canto suo, ha ribadito la posizione ufficiale, espressa oggi dal vice ministro degli Esteri Karasin, dicendo che non è detto che "il diritto all'intervento armato sarà usato rapidamente".
L'ambasciatore russo è tornato poi ad accusare i Paesi occidentali, che la Russia ritiene responsabili di avere soffiato sul fuoco della protesta ucraina, fino a portare alla cacciata del presidente Ianukovich. L'ambasciatrice statunitense Samantha Power ha chiesto l'invio di osservatori internazionali e risposto all'intervento del collega russo, a cui ha ricordato che "le azioni valgono più delle parole".
La tensione tra i due Paesi è palpabile. Nel pomeriggio la commissione Esteri della Camera alta russa ha chiesto di ritirare l'ambasciatore negli Stati Uniti. In un colloquio telefonico tra Putin e Obama, il presidente russo si è detto preoccupato dalle "azioni provocatorie" di gruppi ultranazionalisti, quello statunitense da un possibile intervento di Mosca.
Il premier incaricato ucraino, Arseni Iatseniuk, non ha lasciato in serata spazio a dubbi, chiarendo al termine di una telefonata con il primo ministro russo Medvedev che un'aggressione russa porterebbe alla guerra e chiedendo a Usa, Ue e Nato di valutare ogni opzione per difendere la sovranità territoriale di Kiev. Gli Stati Uniti hanno già annunciato che non parteciperanno alle prossime riunioni del G8 e chiarito: "Le continue violazioni del diritto internazionale causeranno un grande isolamento politico ed economico" per la Russia.
Fonti della Farnesina hanno confermato all'Ansa continui contatti a livello europeo, Nato e G7.
Il ministro degli Esteri italiano, Federica Mogherini, ha chiesto responsabilità alla Russia e auspicato un allentamento della tensione.L'esercito ucraino è in queste ore in allerta, in attesa di sviluppi. Intanto militanti filo-russi hanno preso il controllo dei palazzi del potere nelle città della Crimea.
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