L'Ucraina cerca di tornare alla normalità. Ma è troppo presto, le ferite sono ancora aperte. Intanto gli insorti, che hanno preso il potere sabato, provano a chiudere i conti con Victor Yanukovich. L'ex presidente, dopo aver firmato un accordo con l’opposizione per mettere fine alla crisi nel Paese, è fuggito da Kiev verso l’est dell’Ucraina. Indagato per strage, è stato dichiarato latitante. L'ha annunciato il nuovo ministro dell’Interno di Kiev, Arsen Avakov. Ad annunciare l'apertura di un'inchiesta è stato il ministro dell’Interno a interim, Arsen Avakov: "Yanukovich e altre persone responsabili sono adesso ricercate". Il ministro spiega poi che il presidente deposto è arrivato in Crimea ieri e, dopo avere lasciato le sue guardie di sicurezza, ha raggiunto in auto una località sconosciuta. E fa sapere che sono stati emessi mandati d'arresto anche per diversi altri funzionari, tutti accusati di uccisione di massa di civili.
Dov'è finito Yanukovich?
Tutti si chiedono dove si trovi adesso l’ex presidente. Gira la voce che sarebbe stato visto a Sebastopoli, il porto della Crimea base della Flotta del Mar Nero della Marina russa. Il deputato dell’opposizione Volodym Kurennoy ha scritto su Facebook di avere informazioni non confermate secondo cui Yanukovich sarebbe stato arrestato in Crimea, mentre, secondo quanto riporta il sito ucraino Liga.net, i cittadini di Sebastopoli lo avrebbero visto in compagnia di marines russi. I portavoce del ministero dell’Interno e del Servizio di sicurezza in Crimea non hanno confermato. Secondo Avakhov l'ex presidente aveva cercato di volare a Donetsk, ma dopo che gli è stato impedito ha raggiunto in auto la penisola di Crimea. Intanto sale la tensione nella penisola crimea: i manifestanti hanno alzato la bandiera della Russia sul municipio di Kerc e si sono scontrati con la polizia. Un rappresentante del partito ucraino "Unità russa" ha respinto le ipotesi secondo cui la Crimea potrebbe staccarsi dall'Ucraina, affermando che la regione vuole mantenere i legami con Mosca e con l'unione doganale promossa dalla Russia, continuando però a far parte dell'Ucraina.
Servono soldi per Kiev
L’Ucraina ha bisogno di 35 miliardi di dollari in due anni. Lo dice il ministro delle Finanze ad interim Iuri Kolobov, proponendo una conferenza internazionale dei finanziatori per risolvere la situazione. Ovviamente l'appello è rivolto a tutti, ma in modo particolare all'Unione Europea (Merkel in primis) e agli Stati Uniti. "L’ammontare degli aiuti macroeconomici di cui ha bisogno l’Ucraina - ha detto il ministro - potrebbe raggiungere i 35 miliardi di dollari nel 2014-2015. Abbiamo proposto ai nostri partner occidentali di organizzare una grande conferenza internazionale dei finanziatori".
Russia: minacciati i nostri interessi
Che la Russia potesse essere arrabbiata era facile immaginarlo. Ora il premier Dmitri Medvedev lo evidenzia in modo palese: la situazione in Ucraina "rappresenta una minaccia per i nostri interessi e per la vita dei nostri cittadini". Per questo ha spiegato le ragioni del richiamo dell’ambasciatore russo a Kiev. Poi ha aggiunto: "La gente armata e a volto coperto non è un partner con cui poter dialogare. Non c’è nessuno con cui trattare" a Kiev, ha aggiunto in modo perentorio. E il ministro dell’Economia russo, Alexei Ulyukayev, ha minacciato un aumento delle tasse sull’import dall’Ucraina, nel caso in cui Kiev firmi l’accordo di partnership con l’Unione Europea.
Mosca si dice stupita dalla decisione dell’Ue di sostenere elezioni presidenziali anticipate in Ucraina già il 25 maggio, "nonostante gli accordi del 21 febbraio prevedessero elezioni solo dopo la riforma costituzionale. Nella posizione di alcuni politici europei - scrive il ministero degli Esteri russo Serghei Lavrov in una nota - si intravede non preoccupazione per il destino del Paese, ma interessi geopolitici".
La Russia alza ancora i toni nei confronti del governo di Kiev. In un comunicato ufficiale Mosca denuncia che "stanno emergendo tendenze dittatoriali e metodi terroristici". Denuncia inoltre "misure anti-russe".
L'Ue riconosce il nuovo governo
Intanto Bruxelles riconosce la legittimità di Turchynov, presidente del parlamento ucraino, nella sua veste di presidente della Repubblica a interim: "Noi rispettiamo la procedura" che ha portato alla sua elezione, ha detto il portavoce della Commissione europea Olivier Bailly. Mosca, invece, ha fatto sapere di ritenere "dubbio" il governo in carica in questo momento a Kiev. L’Alto rappresentante Ue Catherine Ashton è arrivata a Kiev per incontrare i vari leader politici, in particolare i rappresentanti dei partiti della nuova maggioranza al parlamento ucraino, e gli attori chiave, tra cui Iulia Timoshenko. L’obiettivo dell'Ue è "trovare una soluzione durevole alla crisi politica e misure per la stabilizzazione della situazione economica".
In piazza Indipendenza l'omaggio alle vittime
Migliaia di persone sono tornate in piazza Indipendenza per rendere omaggio alle vittime degli scontri dei giorni scorsi. Le facce di molti dimostranti uccisi sono apparse su un megaschermo.
Per ciascuna, dalla folla saliva il grido "eroe". Sono stati celebrati anche alcuni funerali. Diverse bare hanno attraversato le strade adiacenti alla piazza, portate a spalle dai manifestanti, provocando grande commozione tra la folla.
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