Fa una certa impressione sentir cantare un vecchio inno della sinistra come El pueblo unido jamàs serà vencido accanto a cartelli che gridano «Non vogliamo il castrocomunismo» e chiedono «ai politici italiani che sostengono la rivoluzione di Chavez di andarla a provare sulla LORO pelle in Venezuela». Erano centinaia i venezuelani residenti in Italia che ieri a Milano hanno dato vita a una coloratissima e rumorosa manifestazione per chiedere attenzione sul dramma che sta vivendo il loro Paese. Attenzione ai media italiani, cui la morte violenta di almeno diecimila persone l'anno da quindici anni a questa parte non sembra interessare, e per questo la manifestazione di ieri si è diretta verso la sede Rai di Corso Sempione; ma anche alla politica italiana, forse poco disposta ad ascoltare questo grido di dolore perché ritiene che arrivi dalla «parte sbagliata».
Questo sembra essere il problema principale. La disperata rivolta di milioni di venezuelani contro il regime di Nicolas Maduro, brutale erede del carismatico Hugo Chavez, il presidente ammiratore di Fidel Castro scomparso un anno fa, passa in Italia per una protesta dei ricchi contro i poveri, dei borghesi privilegiati ed egoisti contro il «potere del popolo». Non è così, spiega Mercedes Vazquez, coraggiosa attivista che con altre donne - soprattutto donne abbiamo visto ieri a Milano - coordina il movimento di opinione «Sos Venezuela» per «scuotere dall'indifferenza verso un genocidio». «Noi non siamo borghesi, siamo il popolo. I veri borghesi non sono quelli che lottano per salvare il nostro Paese dalla miseria e dalla violenza dilaganti, ma i capi del regime che si richiama al popolo ma vive nel lusso e nella corruzione».
«Sos Venezuela» ricorda all'Italia e al mondo che la strage degli oppositori del regime continua in questi giorni, che Maduro ha promesso di «spazzar via con ogni mezzo» la dimostrazione che oggi a Caracas e nelle principali città venezuelane chiederà la liberazione del leader dell'opposizione Leopoldo Lopez e il ritorno della libertà. «È uno scandalo che la nostra tragedia venga ignorata in Italia, con tutti i legami che ci sono tra i nostri popoli - lamenta Mercedes Vazquez -.
È tragico notare che accanto alla miseria materiale questo regime ha introdotto in Venezuela un odio sociale che prima non c'era. Ma siamo ottimisti: la rivolta è animata dai giovani, che hanno diritto a un futuro giusto e libero».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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