Esercito, collettivo, massa, pubblico: nessuno di questi termini è adatto per la moltitudine di «omini», come li chiama lo stesso artista, realizzati in plastilina colorata da Gianfranco Notargiacomo ed esposti, nella sua prima personale, nel 1971 alla galleria «La Tartaruga» di Plinio De Martiis, che, dopo trentotto anni, si possono nuovamente ammirare fino all8 dicembre alla Galleria nazionale darte moderna nella mostra «Le nostre divergenze 1971-2009».
Quella ritratta, anzi modellata, è, infatti, una collettività di individui consapevoli della propria unicità e del proprio ruolo nel tempo e nello spazio. Questultimo è un elemento fondamentale dellopera basata sull'equilibrio di vuoti e pieni, qui curato dall'architetto Giusto Puri Purini che firma lallestimento.
Oltre duecento omini, in piedi, seduti o in terra, sembrano attendere losservatore occupando ogni posto disponibile, dal pavimento alle finestre, per raccontare la loro storia ma soprattutto per riflettere - ritratti scultorei della massa che li guarda - e far riflettere.
«Non so da dove mi sia venuta lispirazione per questo lavoro - dice Notargiacomo - forse, sono stato parzialmente influenzato dai giochi con mio figlio Bernardo, che allepoca, aveva quattro anni, ma è riduttivo. Il pongo è come la pittura, qui ci sono le ditate, lì le pennellate. Quando ho modellato il primo omino, lho lasciato sul tavolo del soggiorno, la mattina mia moglie, vedendolo, si è sfregata gli occhi per lo stupore, allora ho capito che andava bene ed ho avuto lidea di realizzare una folla. I primi dieci li ha visti Plinio De Martiis che ha deciso di farne una mostra». Alla Galleria Nazionale dArte Moderna, quellesposizione torna a vivere in unattenta ricostruzione filologica che, però, nasce dalla «novità». «Ho voluto rifare tutti gli omini - spiega lartista - senza usare nessuno dei pezzi originali. Sono uguali a quelli degli anni Settanta, ma, al contempo, diversi, magari per la posizione delle mani o altri dettagli. Ci sono voluti nove mesi per crearli.
Piccola umanità di «cloni» in cui ogni elemento - ed individuo - a ben guardare, si rivela unico ed insostituibile.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.