Anni di parole e promesse E le stesse pratiche sempre senza soluzione

Genova e la Liguria s'indignano, e con ogni ragione, contro chi le smonta pezzo per pezzo. Poi però si guardano allo specchio e scoprono che le prime colpevoli sono loro. Sono loro che non fanno nulla di quello che dicono e, dopo mesi o anni, non possono che ammettere di essersi solo parlate addosso. L'ultima e più clamorosa ammissione di responsabilità arriva direttamente da Claudio Burlando, che in consiglio regionale allarga le braccia e, dopo aver tante volte cercato di trovare risposte convincenti a mille interrogazioni dell'opposizione, si arrende: «Il consigliere Pellerano ha ragione, noi abbiamo torto, torto marcio».
Si riferisce alla persistente assenza di trasparenza negli atti della Regione. Ma appena pochi minuti prima, aveva finito di spiegare ad altri colleghi di minoranza che anche scelte decisive per il futuro economico della città sono sempre ferme in attesa del passo decisivo di qualche istituzione, nella fattispecie dell'Autorità portuale.
La prima questione, quella della trasparenza, ha del clamoroso. La Regione aveva affrontato il problema delle delibere e della loro pubblicazione online, sui siti ufficiali dei diversi enti. In particolare le decisioni delle Asl sarebbero dovute comparire su internet. La richiesta era stata rilanciata in ultimo anche da Lorenzo Pellerano, della lista Biasotti, e a luglio Claudio Burlando, rispondendogli su twitter, aveva sottoscritto la sua preoccupazione: «Ha ragione Pellerano, le delibere devono essere pubblicate in rete. E rimanerci». Ieri, quattro mesi dopo, si è trovato costretto a dargli nuovamente ragione. Perché quelle delibere vengono sì messe in rete, ma la Asl le rimuove dopo appena 15 giorni, rendendo vano anche un lavoro di ricerca. E Burlando non si tira indietro quando si tratta di prendersi la colpa, ovviamente condividendola anche con i suoi uomini: «Non ho altro da dire se non che ha ragione - si rivolge a Pellerano -. Non capisco perché gli uffici preposti e la struttura competente non diano seguito alle disposizioni».
Una «sconfitta» della giunta Burlando che lascia l'amaro in bocca anche all'opposizione. Un po' come quella sul futuro delle aree portuali, dalla realizzazione della sesta vasca al ribaltamento a mare, fino alle strategie per l'aeroporto. Sulla realizzazione del superbacino chiedono chiarimenti i consiglieri Aldo Siri (Biasotti) e Raffaella Della Bianca (Riformisti). Vorrebbero sapere se è stata presa finalmente una decisione. La replica la dà direttamente lo stesso Burlando, che ancora una volta non può che ammettere lo stato dell'arte: «La decisione spetta all'Autorità portuale, parteciperemo al dibattito e alla scelta, che però non tocca a noi portare avanti». La stoccata al presidente Luigi Merlo è secca e arriva a bersaglio, perché di sesto bacino si parla da anni. Appunto, si parla. Così come si parla, e nulla più, di investimenti o disinvestimenti in merito all'aeroporto. Cristoforo Colombo. Anche in questo caso, non si può che restare in attesa di una novità da parte di Palazzo San Giorgio. Burlando promette poi che nel giro di qualche mese ci saranno materialmente anche i 70 milioni per dare corso all'accordo di programma sul ribaltamento a mare, altro tema «storico».


D'altra parte ieri non sarebbero passati neppure provvedimenti banali e condivisi da tutti i partiti, come quello sullo sport, se la minoranza, come fatto notare dal capogruppo Pdl Marco Melgrati, non avesse garantito il numero legale in aula, a fronte delle troppe assenze del centrosinistra.

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