il dibattito sul centrodestra

2 DOPO IL RISULTATO DELLE ELEZIONI

I dirigenti del Pdl riflettano

sulla disaffezione degli elettori

Caro Massimiliano, leggo che il tribunale di Genova ha stabilito, dopo sei anni, che dare del «leccaculo» ad un politico non è reato, certo non è neppure una finezza, ma tant'è. Tralascerei volentieri anche il nome della lesa maestà, che ha denunciato un blogger per essersi spinto a tanto, pensa non uno che magari durante un convegno, pubblicamente si sia permesso di offenderlo, bensì in un blog, che forse pochi leggono, se non fosse che questo signore è stato uno dei fondatori del Regno di Forza Italia in Liguria ed il Monarca incontrastato per oltre dieci anni. Dieci lunghi anni fatti di nulla.
Oggi chiediamo ai dirigenti del Pdl di fare una riflessione seria sulle motivazioni che hanno portato gli elettori ad esprimere un giudizio così negativo sul partito alle ultime elezioni locali e questo è giustissimo, ma lo vogliamo dire che, eccetto per la provincia di Imperia, sono vent'anni che in tutta la Liguria, dalla Spezia a oltre Savona, ad ogni competizione elettorale le buschiamo di santa ragione, senza che nessuno si sia mai scomodato a fare un'analisi del voto perso? Lo vogliamo dire, che in tutti questi anni, nonostante le ripetute sconfitte non è mai saltata una testa, come invece sarebbe stato sacrosantamente giusto che fosse?
È da qui che bisogna ripartire, da vent'anni di meline, di finti litigi e di giocatori che hanno cambiato squadra come i calzini, di leccaculo che hanno raggiunto un po' di notorietà, perché il loro nome è stato via via affiancato a quello del padrino di turno.
Questi giochetti non funzionano più, i cittadini conoscono bene i nomi di coloro che si occupano dei loro problemi e snobbano i presenzialisti. Chi oggi pensa che basti rimescolare un po' le carte per incominciare una nuova partita è fuori gioco. E gli «over» che in cinquant'anni di vita politica hanno messo su casa e ville, sistemato famiglia ed eredi, che possiedono conti in banca sicuri e salute, ebbene si godano serenamente tanta grazia di Dio e, anziché continuare a fare i padroni, diventino invece dei padri per i giovani che devono ancora incominciare a farsi le ossa. P.S. La festa azzurra spezzina è sempre stata un fiore all'occhiello per il partito nazionale, ben organizzata, affollata e frequentata da molti politici validi. Ben venga quella di Chiavari, ma come occasione in più, non certo in alternativa. E non diciamo che è stato un problema di soldi, perché il personale è sempre stato volontario ed il denaro, abbiamo comunque visto, che ai partiti non manca.

2 PARADOSSALE DISAMINA

Gli strani calcoli che ignorano

le responsabilità dei dirigenti

Carissimo Direttore In merito all'intervista di Ferruccio Repetti al Consigliere Beppe Costa sui motivi della divisione all'interno del Pdl ligure debbo rilevare che ritengo paradossale la confusione tra causa ed effetto.

Se il Consigliere Costa si domandasse come mai dal 40% si sia scesi al 10% forse riuscirebbe a comprendere che il 10% è «l'effetto» di situazioni e di comportamenti che a «causa» di alcune persone hanno gettato il Pdl alla soglia della sopravvivenza politica. Non viceversa.
Giacomo Pronzalino

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