Uomini, donne e la Storia in piazza

Nasciamo maschi o femmine, come gran parte degli animali. Uomini e donne lo diventiamo. E, nel percorso di crescita individuale e collettivo che ogni essere umano compie per conquistare un ruolo nella società, le variabili della Storia, della religione e della cultura contano, eccome. Nasce da questo presupposto il nuovo ciclo di incontri de «La Storia in piazza», promossi da Palazzo Ducale, che ha come titolo «Identità sessuali». Da domani a domenica storici, filosofi, antropologi, letterati e alcuni dei protagonisti della rivoluzione sessuale degli ultimi 40 anni analizzeranno dal proprio punto di vista i rapporti tra i sessi e la costruzione delle identità sessuali nello spazio e nel tempo. Essere donna ai tempi degli antichi romani, o nel Medioevo non è come esserlo oggi, per esempio. L'attualità ci presenta sempre più spesso la donna vittima, tanto da farci coniare il termine femminicidio per indicare la nuova strage, ma ci racconta anche di donne protagoniste della vita politica ai massimi livelli, donne scienziate, donne che fanno cultura. A parlare di questi temi saranno personaggi come Yolande Mukagasana, sopravvissuta alle stragi del Rwanda e candidata al premio Nobel, che insieme a Fernanda Contri, già giudice della Corte Costituzionale, aprirà il ciclo di incontri domani alle 9.30 nel Salone del Maggior Consiglio. A seguire, Philippe Daverio, critico d'arte racconterà ai ragazzi delle scuole (già in seimila si sono iscritti agli incontri) come venga rappresentato nell'arte il volto maschile e il volto femminile. Alle 18, dopo un intervento musicale della Filarmonica Sestrese, Donald Sassoon professore emerito della Queen Mary University di Londra, stretto collaboratore del presidente del Ducale Luca Borzani e tra i curatori della rassegna, parlerà di «XX XY La costruzione sociale dei sessi». Il giorno seguente, tra gli interventi segnaliamo quello di Naila Clerici, docente di Storia delle popolazioni indigene d'America all'Università di Genova, su «Ruoli di genere nel mito e nella storia dei nativi americani» (Archivio storico, 10.30), di Francesco Cassata docente di Storia Contemporanea all'Università di Genova «su «Dall'eugenetica alla genetica medica» (Archivio Storico, 11.30), di Gabriella Zarri docente di Storia Moderna all'università di Firenze su «Santità femminile e religione maschile alle soglie della modernità» (Maggior Consiglio, 17). Si parlerà di donne e mafia, sabato alle 10 nel salone del Maggior Consiglio, con Ombretta Ingrasci della cattolica di Milano, mentre la scrittrice inglese Marina Sarah Warner, alle 11 parlerà di «More della madre, odio dell'uomo: soluzioni fiabesche». E ancora tra gli argomenti affrontati la maternità, il fenomeno delle mamme blogger, donne nel Corano e nella tradizione islamica, famiglia naturale e storia dell'omosessualità maschile e femminile.
Interessanti anche i laboratori «Il cantiere dello storico» per insegnanti e dottorandi che accompagnati da storici di riferimento potranno approfondire alcuni temi tra arte e sociologia. Da segnalare anche la rappresentazione del breve dramma scritto da Dacia Maraini «Per proteggerti meglio figlia mia» (Maggior Consiglio alle 21 del 20 aprile). Non possiamo non citare le mostre «Tina Modotti. Un nuovo sguardo», e soprattutto «Geishe e Samurai, la fotografia nel Giappone dell'800», a cura di Paolo Campione.

Gli interventi saranno registrati e potranno essere seguiti anche sul sito www.lastoriainpiazza.it, e la rassegna sarà pubblicizzata su 300mila confezioni di latte fresco Tigullio. L'ingresso a tutti gli eventi e agli spettacoli è gratuito.

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