Guerra civile in Congo: un milione e mezzo di profughi in trappola

Sempre più grave la situazione delle popolazioni in fuga e senza aiuti umanitari. Allarme del ministro degli Esteri inglese Miliband. Nuove incursioni anche da parte dei guerriglieri ribelli dell'Uganda. Parte il primo convoglio Onu

Guerra civile in Congo: 
un milione e mezzo 
di profughi in trappola

Dar Es Salaam - Sempre più grave la situazione umanitaria nel Congo stremato dalla guerra civile. Il ministro degli esteri britannico David Miliband ha dichiarato oggi che "più di 1,6 milioni di sfollati " nella parte orientale del Congo sono "presi in trappola" e senza accesso agli aiuti umanitari. "Questi profughi, ha detto Miliband, "non possono essere raggiunti facilmente. Non hanno accesso né a cibo né a acqua potabile né a altri beni di prima necessità ".

Miliband ieri era a Kinshasa e oggi si trova nella capitale economica della Tanzania, Dar es Salaam. "C'é una minaccia di epidemie e di diffusa malnutrizione nella zona", ha detto riferendosi al teatro degli scontri al centro dei quali sono i ribelli del Congresso nazionale per la difesa del popolo di Laurent Nkunda. I combattimenti, in realtà, sono ridotti al minimo negli ultimi giorni, ma continuano le vessazioni compiute dai ribelli, dai soldati governativi e dagli sbandati di entrambi le fazioni, che hanno costretto centinaia di migliaia di persone ad abbandonare le loro case senza sapere dove sia possibile trovare un rifugio.

Incursioni anche dei ribelli ugandesi Congo senza pace anche a causa dei famigerati ribelli ugandesi dell'esercito di resistenza del signore (Lra). Fonti dell'Onu hanno riferito di scontri nell'estremo nord-est del paese tra forze governative e gruppi armati nella città di Dungu. Una cinquantina di uomini dell'Lra hanno attaccato Dungu e i soldati li hanno respinti. I corpi di nove ribelli sono stati trovati per le strade, ha riferito il portavoce a Kinshasa della missione Onu. Questo episodio contribuisce ad aumentare il numero dei profughi nel Congo orientale. Dalla città ieri, all'arrivo dei ribelli, sono fuggiti infatti almeno in 50mila. Dungu si trova a 250 chilometri dalla frontiera ugandese e a 100 chilometri da quella sudanese. L'Lra ha da tempo basi in territorio congolese. Il suo capo Jopseph Kony è ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra e contro l'umanità.

Primo convoglio Onu Un convoglio di aiuti umanitari dell'Onu e delle Ong si recherà lunedì a Rutshuru, località dell'est della Repubblica democratica del Congo in mano ai ribelli, per distribuire i primi aiuti da una settimana a questa parte. Lo ha annunciato un'agenzia dell'Onu a Goma. "Un convoglio parte domani da Goma con le agenzie umanitarie dell'Onu e con delle Ong per stabilire le prime attività di assistenza d'emergenza nella zona", ha dichiarato Gloria Fernandez, capo della missione dell'Ufficio di coordinamento dell'aiuto umanitario dell'Onu (Ocha) per il Congo. "Abbiamo cominciato una serie di discussioni con il Consiglio nazionale per la difesa del popolo (Cndp, ribelli), con le Forze armate (Fardc) e con la Monuc (la missione dell'Onu) per aprire corridoi che permettano di mettere in piedi alcune attività umanitarie e partire da domani", ha aggiunto.

La regione di Rutshuru, situata nel Nord Kivu è stata duramente coinvolta nei combattimenti che hanno opposto nelle ultime settimane i ribelli di Laurent Nkunda e l'esercito regolare. Diverse decine di migliaia di persone che si erano rifugiate nei campi di Rutshuru sono fuggite davanti alla violenza dei combattimenti.

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