Indagine sul raddoppio dei costi per il nuovo museo dell’Ara Pacis

Accertamenti anche sull’acquisto di mezzi di trasporto pubblico mai utilizzati e sull’Agenzia per il Giubileo

In principio erano sette milioni di euro. Poi da quella cifra, che pure era sembrata eccessiva ai non pochi oppositori del progetto, i soldi da pagare raddoppiarono fino a raggiungere quota 14 milioni di euro. Troppi per la Corte dei Conti, che sulla lievitazione dei costi per la costruzione del museo dell’Ara Pacis, opera contestatissima dell’architetto americano Richard Meier, ha aperto un’istruttoria. L’indagine si inserisce nell’ambito di quelle riguardanti la gestione del patrimonio pubblico. Ma il procuratore Ribaudo non si sbilancia, sostiene che ancora non c’è una responsabilità precisa né della giunta Veltroni nè di quella Rutelli. E la sua riservatezza non viene meno neppure parlando delle altre inchieste.
Tanti i fronti su cui i magistrati contabili stanno lavorando. Per quanto riguarda sempre il Comune di Roma sono aperti fascicoli relativi all’acquisto di mezzi di trasporto pubblico mai utilizzati, sia su ferro che su gomma e nel settore anagrafico quelli relativi ad una cosiddetta anagrafe parallela e a false cittadinanze. Altre istruttorie hanno a che fare con il Campidoglio. Una di queste punta ad accertare l’illecita percezione di gettoni di presenza ed indennità non spettanti nei confronti di oltre un centinaio di componenti delle circoscrizioni. Fatti su cui sta indagando anche la Procura della Repubblica. Nella relazione di Ribaudo si accenna poi ad una citazione per 882mila euro, a danno dell’amministrazione provinciale, a carico di ex amministratori, «in relazione all’acquisto di un complesso di beni ed apparecchiature da parte dell’Agenzia per il Giubileo a prezzo maggiorato». Un milione di euro è il danno quantificato dai magistrati contabili nel giudizio a carico di un ex magistrato, già responsabile della sezione fallimentare del Tribunale di Roma, e di alcuni professionisti che hanno svolto funzioni di curatore fallimentare o di coordinatore, ritenuti responsabili di «attività illecite diffuse e sistematiche nello svolgimento delle procedure corcorsuali presso la sezione fallimentare». Un altro giudizio, che ha come parte danneggiata il Comune, vede sotto accusa i consiglieri circoscrizionali di un municipio: dovranno rispondere di un danno superiore a 40mila euro per aver percepito indebitamente gettoni di presenza, rimborsi e altri compensi. In corso di istruttoria ci sono casi analoghi che riguardano altre circoscrizioni.
Nel settore della sanità il procuratore regionale ricorda i casi delle Asl RmC e RmB. Per quanto riguarda la prima c’è una citazione per oltre 7milioni di euro per danni al patrimonio e una di 742mila per danni all’immagine a «carico del dirigente del servizio amministrativo e del responsabile del settore ragioneria, in relazione al pagamento di falsi mandati». E si tratta della vicenda, da tempo all’attenzione dei magistrati penali, della cosiddetta Lady Asl.

Per danno alla Asl RmB c’è un’altra citazione, per 18mila euro, a carico di medici che avrebbero acquistato presidi sanitari a prezzo maggiorato. La Corte dei Conti, infine, aprirà un’istruttoria «per danni cagionati alla Regione da falsi corsi di formazione finanziati da fondi Ue».

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