Smart drugs? E cosa sono adesso queste smart drugs? Il mercato delle droghe moderne è in costante ascesa, al punto che alcune stime parlano di un 60% di giovani che le ha provate almeno una volta. Numeri paurosi che provengono da una fonte di tutto rispetto: Antonio Di Tommaso, responsabile ufficio accertamenti tecnici di polizia giudiziaria, direzione distrettuale antimafia della procura della Repubblica di Roma, durante un recente convegno al Senato. "Queste droghe hanno ormai la maggioranza del mercato, fino al 70% - ha spiegato - e stimiamo che il 60% dei giovani le abbia provate almeno una volta. Il canale di diffusione principale è Internet, ma ne abbiamo anche sequestrate in porti e aeroporti". Fra autorità e criminalità organizzata, è emerso durante il convegno, c'è una vera e propri gara: "Non si fa a tempo a mettere una sostanza nelle tabelle che già si sono inventati qualche piccola modifica che la rende legale - ha spiegato Fabrizio Schifano dell'università dell'Hertforshirde - e spesso quando i medici vedono arrivare il ragazzo al pronto soccorso non hanno la più pallida idea di cosa abbia preso".
E la cosa incredibile è che sono almeno 670 le smart drugs, in buona parte ancora non dichiarate illegali, consumate in Ue da milioni di giovani. La cifra è di Fabrizio Schifano, docente dell'università dell'Hertfordshire parlando in un convegno dell'osservatorio sulle dipendenze. "Negli ultimi due o tre anni c'è stato un vero e proprio boom di nuove sostanze, e mentre prima impiegavano un paio d'anni a uscire fuori dalla Gran Bretagna ora anche in Italia arrivano "in tempo reale. Il mercato nel nostro paese è ormai il secondo". Lo scorso anno l'Istituto Superiore di Sanità ne aveva contate 146 nei due anni precedenti in Italia.
E addirittura ci sono gli smart-shops che le vendono. Negozi presenti in diverse nazioni europee da una quindicina d'anni e specializzati nella vendita di particolari prodotti erboristici diversi per origine o formulazione. Le più diffuse sono a base di efedrina, caffeina, taurina ma anche sostanze con caratteristiche allucinogene. Promettono di aumentare le potenzialità cerebrali, la capacità di apprendimento e memoria nonché di migliorare le performance fisiche di chi le assume ed anche di fornire effetti psichedelici di "visioni sensoriali ed allucinogene" particolari, percezioni, sensazioni, emozioni e processi mentali in genere. Per alcuni il termine smart-drugs indica tutta una serie di bevande energetiche o pastiglie stimolanti (che tentano di simulare l'effetto dell'ecstasy) che assicurano effetti eccitanti pur rimanendo nella legalità (caffeina, ginseng, etc.): vengono proposte e consumate soprattutto in discoteche, rave party ecc.. Per altri le smart-drugs si confondono molto più con le droghe naturali o droghe etniche, confinando il loro consumo ad ambienti più alternativi rispetto alla discoteca. Gli smart shops, che in Italia sono già circa un centinaio, vendono non solo prodotti di origine naturale e sintetica (capsule contenenti aminoacidi, neurotrasmettitori tipo Gaba, etc.) con marchio Ce, ma vendono anche prodotti destinati alla coltivazione di piante (soprattutto funghi e canapa) e prodotti accessori destinati ad ottimizzare l'effetto derivato dall'assunzione di sostanze fumabili (cartine, filtri, pipe, bong, vaporizzatori).
I frequentatori degli smart shops appartengono a varie categorie sociali: studenti, che ricercano in questi negozi stimolanti cerebrali dal basso profilo tossicologico per la preparazione degli esami.
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