Marò, il governo si sveglia troppo tardi

I due marò costretti a passare il Natale in India: è una vergogna. Il nostro governo finalmente alza la vocina. Tardivamente

Marò, il governo si sveglia troppo tardi

Natale in India. No, non è il titolo del cinepanettone, i protagonisti non sono Christian De Sica e Massimo Boldi e la trama non è una vacanza esotica. Natale in India è l'ultimo affronto fatto all'Italia, i protagonisti sono i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone e la trama è una prigionia cominciata dieci mesi fa e destinata a protrarsi. Natale in India è una vergogna nazionale. E se n'è accorto anche il ministro degli Esteri, che ieri ha convocato l'ambasciatore indiano in Italia per esprimere «sconcerto» sul ritardo da parte della Corte suprema di New Delhi nell'emettere la sentenza, chiedendo che si pronunci prima delle festività. Il nostro governo finalmente alza la vocina. Tardivamente, ahimè. Quello della Corte suprema è solo l'ultimo capitolo di questa farsa, caratterizzata da un processo senza fine, da continui rinvii, ricorsi e sospensioni. New Delhi ci sta prendendo per i fondelli. Qualcuno ne dubita? Non ha forse attirato con l'inganno in acque indiane una nave italiana? Non ha violato la nostra sovranità compiendo un blitz armato a bordo di una nave italiana? Non ha imprigionato due soldati italiani prendendo a schiaffi tutte le norme e le convenzioni internazionali? La risposta è sempre sì. E l'Italia come ha reagito di fronte a quelli che, in altri tempi, erano definiti atti di guerra? Con la strategia del basso profilo. Come se le trattative sottobanco, i risarcimenti non richiesti e lo strisciare nei tribunali indiani fossero le uniche opzioni. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Nessuno afferma che sia un caso semplice né che vi siano soluzioni miracolose, ma almeno potevamo risparmiarci tutte queste umiliazioni, che hanno sepolto la dignità dell'Italia. Hanno sortito più effetto le proteste via web dei semplici cittadini o la decisione della Ferrari di correre il Gran premio in India con la bandiera della Marina militare.
Dal governo non ci aspettavamo certo che inviasse un commando stile Entebbe per liberarli, no. Ma neppure che continuasse in questi lunghi dieci mesi ad avere calde e simpatiche relazioni con il Paese che ci ha sequestrato due soldati. E non solo in campo politico-economico. Come ha riportato ieri il Giornale, i soldati italiani continuano a essere impegnati fianco a fianco a quelli indiani nelle missioni di pace. Tutto è andato avanti come se nulla fosse accaduto. Be', è scandaloso. E imbarazzante. Come è scandaloso e imbarazzante che la Corte suprema indiana abbia concluso i dibattimenti in aula tre mesi fa e che fino a oggi non abbia trovato il tempo per pronunciare la sentenza. Ma è altrettanto scandaloso e imbarazzante che il nostro governo si svegli l'ultimo giorno utile per protestare con New Delhi. Sissignori, ultimo giorno utile perché lunedì i giudici indiani andranno in vacanza. Fino al 2013. E i nostri Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sembrano già condannati a trascorrere in prigionia anche il Natale. I due marò e gli italiani sanno chi ringraziare. Noi possiamo solo ricordarli e fargli sentire il nostro abbraccio.

segue a pagina 17

di Riccardo Pelliccetti

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