ABOLITA L'IMU Berlusconi: «Abbiamo mantenuto l'impegno con gli elettori»

Enrico Letta forse crede di aver definitivamente ingabbiato Berlusconi. Deve aver pensato: «Lo mandiamo ai domiciliari, ma non gli facciamo pagare l'Imu. Così non avrà alcun alibi per far cadere il governo e non gli regaliamo un voto anticipato che lo premierebbe». Per compiere il delitto perfetto, però, Enrico Letta sa che prima deve arrivare al 15 ottobre, quando si chiude la finestra elettorale. Ed è per questo che le colombe di sinistra e di destra sono già al lavoro, dilazionando i tempi della giunta con il dibattito sulla costituzionalità della legge Severino e relativo ricorso alla Consulta.
Enrico Letta e i suoi complici più o meno occulti, però, non tengono conto degli elettori. Il loro piano parte dal presupposto che il Cavaliere, una volta fuori dal Senato e senza agibilità politica, non sia più un fattore rilevante. Un errore di valutazione irrimediabile dopo l'eliminazione dell'Imu.
Perché il risultato di ieri è un impegno mantenuto, una vittoria importante, per nulla scontata, vista l'opposizione del Pd e anche del ministero dell'Economia, ai quali ha tenuto testa soprattutto la testardaggine di Renato Brunetta, artefice dell'intesa. Hanno addirittura provato a farla passare per una misura ad personam («non vuole pagare le tasse sulle proprie ville») oppure come un pretesto per far cadere Enrico Letta, quando in realtà era l'obiettivo del Pd. Niente di tutto questo. Il segreto della vittoria sull'Imu è un altro. Berlusconi ha caparbiamente puntato su un'unica grande priorità (dare respiro agli italiani e non penalizzare un settore importante per l'economia italiana come quello edilizio) e non su mille parole d'ordine come continua a fare il Pd. Ha ritrovato lo spirito del '94 e un modo di fare politica thatcheriano che consiste nel puntare sulle cose concrete, strategia invece di tattica e nel seguire i principi lasciando in secondo piano il teatrino.
Quanto accaduto ieri è la prova che Berlusconi, nonostante la condanna in Cassazione e la decadenza da parlamentare che incombe, continua a dettare l'agenda del Paese. Potranno metterlo ai domiciliari, ma non potranno rimuoverlo dalla coscienza degli italiani che hanno una casa, ovvero quasi tutti. Perché quello ottenuto ieri da Berlusconi è un successo che non decade.

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di Salvatore Tramontano

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