Abrogazione legge Merlin, la Regione Lombardia dice sì al referendum

Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato la proposta di referendum sostenuta dal centrodestra per riaprire le case chiuse. Contrario Ncd, favorevole M5S

Abrogazione legge Merlin, la Regione Lombardia dice sì al referendum

Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato la proposta di referendum sostenuta dal centrodestra per l’abrogazione parziale della legge Merlin allo scopo di togliere la prostituzione dalle strade e arrivare alla riapertura delle case chiuse. Sono stati appena 41 i sì (pari alla maggioranza degli 80 consiglieri): il voto è stato segreto. Hanno annunciato di essere favorevoli al testo presentato dalla Lega anche Forza Italia, Lista Maroni, Fdi, Pensionati, ma non Ncd, che ha annunciato voto contro come il Pd e il Patto Ambrosoli. Sì invece dal M5S.

Perché il referendum sia indetto occorre comunque che la medesima richiesta venga avanzata da altri quattro Consigli regionali. In Aula per il voto c’era anche il presidente della Regione, Roberto Maroni. Il capogruppo del Carroccio, Massimiliano Romeo, che è anche relatore e primo firmatario del provvedimento, ha spiegato: "La nostra proposta nasce dall’esigenza di abrogare una normativa che, dopo 60 anni, può considerarsi del tutto superata e inefficace. È sotto gli occhi di tutti, purtroppo, che la legge Merlin sia costantemente aggirata, basti pensare ai centri massaggi cinesi o agli annunci in internet e sui quotidiani.

Per non parlare poi del far-west della prostituzione di strada, dove domina lo sfruttamento e la violenza dei racket criminali dell’est-Europa. Il popolo deve avere la possibilità di esprimersi sull’argomento e sotto la pressione di un possibile referendum il Parlamento sarà finalmente obbligato a legiferare su questo tema".

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