Allarme casa: superstangata in vista

Confedilizia: "Con la riforma degli estimi le rendite catastali saranno moltiplicate per dieci"

Allarme casa: superstangata in vista

«Il nuovo catasto rischia di far uscire l'Italia dallo stato di diritto. Sì, perché è impossibile per il proprietario contestare i criteri utilizzati dal Fisco per stabilire il valore dell'immobile: e questo non è ammissibile. Tanto più che i valori dell'Omi, l'Osservatorio del mercato mobiliare dell'Agenzia delle Entrate, non sono attendibili e porteranno ad aumenti delle rendite fino a più del mille per cento». Corrado Sforza Fogliani, presidente di Confedilizia, non intende fare sconti su una legge come quella che sta per approdare alla commissione Finanze della Camera, destinata com'è a incidere pesantemente sulle nostre tasse future, a partire dall'Imu a cui è strettamente collegata. Nel mirino ci sono gli algoritmi, cioè le formule che verranno utilizzate per calcolare il valore patrimoniale e la rendita catastale degli immobili, ai quali fare poi riferimento per fissare le imposte.
«Finalmente abbiamo ottenuto che questi algoritmi siano resi pubblici - ricorda Sforza Fogliani - ma non basta: il rischio di errore è sempre in agguato, tanto più che è stata presa come base di calcolo la media dell'ultimo triennio. Ma oggi i prezzi degli immobili sono crollati a picco». In particolare, Confedilizia contesta l'utilizzo come base di calcolo dei cosiddetti «valori locativi» - in pratica l'importo che il proprietario ricaverebbe affittando l'immobile - messi a punto dall'Omi: «Non sono attendibili, perché non sono censiti direttamente sul territorio sulla base di canoni di locazione accertati, bensì ricavati attraverso un coefficiente ignoto, per quanto ci risulta, applicato al valore degli immobili- afferma Sforza Fogliani - Tant'è vero che la stessa Agenzia delle entrate e del territorio ammette che “l'utilizzo delle quotazioni Omi non può che condurre a indicazioni di valori di larga massima”. Ed è questa la ragione delle differenze enormi fra le rendite attuali e i valori previsti nel nuovo catasto». Il testo di riforma messo a punto dal comitato ristretto prevede, in effetti, la possibilità di ricorrere alla giustizia amministrativa e a quella tributaria, anche attraverso l'autotutela: «Ma in questo modo l'algoritmo sarebbe impugnabile solo per vizi di legittimità - spiega il presidente di Confedilizia - non per quanto riguarda la sua congruità: in altri termini, sulla forma e non sulla sostanza. Che è quella che conta».
Un'altra ambiguità della riforma, secondo Confedilizia, è il ruolo dei Comuni: proprio a loro infatti, in nome del decentramento, toccherebbe occuparsi delle funzioni catastali. «Ma sono loro che incassano le tasse sugli immobili: è ovvio che hanno interesse a tenere i valori più alti possibili - commenta Sforza Fogliani - Tant'è vero che nel 2010 il Tar del Lazio ha accolto un nostro ricorso, bloccando il decreto che già affidava il catasto ai Comuni, proprio in base alla preoccupazione di impedire arbitri. Eppure, adesso si torna a parlarne daccapo». È vero che il testo della delega fiscale, che contiene la riforma, prevede di «garantire l'invarianza del gettito delle singole imposte», Imu compresa: in pratica, visto che la base imponibile è destinata ad aumentare, dovranno essere modificate le aliquote fiscali. «Ma chi controllerà che i sindaci lo facciano davvero, se non viene precisato il gettito di ogni singolo Comune? Inutile parlare di uguaglianza in generale: è solo polvere negli occhi», conclude Sforza Fogliani.
Su questo punto, però, interviene in modo deciso il presidente della commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone (Pdl), che sta lavorando per la messa a punto di un testo unificato.

«Nella riforma è chiaramente sancito il principio della parità/invarianza di gettito. Quindi nessun aumento fiscale». Nel testo della delega fiscale, ricorda ancora Capezzone, «sono entrate norme di chiarissima impronta liberale, a limpida difesa dei contribuente».

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