Beppe Grillo al Quirinale: "Mandato a M5S o vogliamo Rai e Copasir"

Secondo giorno di consultazioni: segui la diretta. I grillini: "No a foglia di fico Grasso. Vogliamo il mandato pieno"

Beppe Grillo al Quirinale: "Mandato a M5S o vogliamo Rai e Copasir"

Riprendono le consultazioni: al Quirinale è il giorno dei tre partiti di maggioranza. Dopo i presidenti di Camera e Senato, il presidente della Repubblica incontra oggi M5S, Pdl e Pd.

Al Colle è arrivato Beppe Grillo, che ha accompagnato i capigruppo di Camera e Senato, Vito Crimi e Roberta Lombardi. Non c'è, però, il guru dei grillini, Gianroberto Casaleggio. Poco prima il comico genovese ha incontrato i rappresentanti del M5S per una riunione preparatoria all’hotel Forum, lo stesso scelto da Monti nel 2011, prima di diventare premier. I tre si sono poi avviati con la loro auto privata, una monovolume nera, verso il Colle, dove alle 9,30 è iniziato il colloquio con il Capo dello Stato. "Sono arrivato?", ha scherzato Grillo, abito scuro e cravatta, quando è arrivato al Quirinale. "Devo andare dal signor presidente", ha aggiunto mimando il gesto dei soldi. Poi, entrando nello studio del Presidente ha detto: "È permesso?".

Il M5S ha le idee chiare: al Presidente della Repubblica ha chiesto il mandato pieno. "Il Movimento 5 stelle è stata la prima forza politica alle ultime elezioni per numero di voti. Chiediamo perciò l’incarico di governo per realizzare il nostro programma", hanno detto i capigruppo nella conferenza stampa a cui non ha partecipato il leader. E se Napolitano sceglierà un altro premier, i grillini chiedono "la presidenza delle commissioni Copasir e Vigilanza Rai". Ma chi sarebbe il capo di un esecutivo a Cinque Stelle? Crimi e Lombardi non lo hanno detto, preferendo spostare l'attenzione sul programma: "Abbiamo indicato un progetto", hanno ribadito. Il ritornello, insomma, è sempre lo stesso: nessun inciucio. "Il M5S non accorderà alcuna fiducia a governi politici o pseudo tecnici con l’ausilio delle ormai familiari foglie di fico come Grasso", ribadisce Grillo sul blog, "Il M5S voterà invece ogni proposta di legge se parte del suo programma", a partire da rilancio delle piccole e medie imprese, reddito di cittadinanza e tagli agli sprechi.

Tocca ora alla delegazione del centrodestra, formata dai capigrupo di Pdl, Lega Nord e Autonomie. Con loro sono saliti al Colle anche Silvio Berlusconi e Angelino Alfano, mentre al posto di Maroni c'è il vicesegretario federale Giacomo Stucchi. "La responsabilità incombe su noi e sul Pd", ha sottolineato il Cavaliere dopo che Grillo si è sfilato, "Siamo disponibili a un governo di coalizione". Poi lancia la stoccata al centrosinistra: "C’è l’ esigenza assoluta di un comportamento responsabile delle forze che rappresentano un terzo elettorato, non è accettabile che sia una sola forza con il 30% dei voti che sono il 20% degli italiani che hanno diritto al voto possa esigere di prendere tutto. Già i presidenti di Camera e Senato sono stati indicati da una parte. Non è assolutamente pensabile che anche per quanto riguarda il premier e il presidente della Repubblica questa parte possa pretendere di avere tutto". Stucchi ha aggiunto: "Napolitano ci ha detto che chi riceverà l’incarico deve dimostrare di avere i numeri e che anche Prodi nel 2006 ha dimostrato di avere la maggioranza".

Subito dopo Napolitano è andato a Palazzo Giustiniani per consultare il presidente emerito, Carlo Azeglio Ciampi. Solo in serata, intorno alle 18, sarà la volta di Pier Luigi Bersani e del Partito Democratico. Secondo il capogruppo Roberto Speranza, il Pd ribadirà la proposta votata dalla direzione nazionale. Cioè un "governo di cambiamento" con il leader democratico premier e nessuna intesa con il Pdl.

Quel che per ora sembra certo è che le forze politiche chiedono a gran voce un governo capace di fronteggiare la crisi, avviare le riforme costituzionali e spingere l'Italia verso la tanto decantata crescita. Il rischio, invece, è che si formi un esecutivo senza una maggioranza solida in Parlamento e che si torni presto alle urne.

Per far questo, Napolitano starebbe cercando di individuare i punti di contatto tra i partiti e i temi che il prossimo premier si troverà ad affrontare. Tanti i nomi che circolano per un potenziale "governo di scopo", da Enrico Letta a Valerio Onida, da Fabrizio Saccomanni a Pietro Grasso, il più quotato per un mandato esplorativo e che si è detto pronto a servire il Paese.

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