Altra tassa? Non provateci

Il 55% dei nostri gua­dagni, ma con punte del 70, lo regaliamo al Fisco, cioè allo Stato, senza peraltro riceve­re adeguata contropartita

Noi cittadini comuni lo sapeva­mo da tempo, troppo tempo. Ep­pure fa sempre un certo effetto leggere, è notizia di ieri, che l’Italia detiene il record mondiale di pres­sione fiscale. Il 55 per cento dei nostri gua­dagni, ma con punte del 70, lo regaliamo al Fisco, cioè allo Stato, senza peraltro riceve­re adeguata contropartita. Non contento, il governo Monti si accinge a farci salire ul­teriormente in graduatoria, cioè a staccare ancora di più gli altri Paesi. Gira infatti vo­ce che si stia pensando a introdurre una nuova tassa per patrimoni superiori ai 250mila euro. Se così fosse, la famigerata patrimoniale non colpirebbe i miliardari, ma il ceto medio possessore di casa (nelle grandi città pure di non grande pregio).

Io spero, mi auguro, imploro che Monti cambi strada, o in subordine che il Pdl si di­ca da subito indisponibile a sostenere, e quindi a varare, una simile misura utile al­la Merkel ma non certo all’Italia. Il perché è semplice: non ce n’è più, come certifica il record annunciato ieri, i soldi sono finiti, e quei pochi rimasti servono a noi, alle no­stre famiglie e aziende. Anche perché mol­ti di quelli che vorrebbero infliggerci que­sta ulteriore punizione si sono ben garanti­ti il futuro a prescindere. A partire da Mon­ti che, cosa non dovuta, si è fatto nominare senatore a vita con un bel vitalizio di oltre ventimila euro al mese. E che dire del nuo­vo direttore della Rai, Luigi Gubitosi, che, caso senza precedenti, è stato garantito da questo governo con un contratto a vita da oltre 600mila euro all’anno in barba a tagli e spending review .

Non vorrei che qui si stesse passando dal­la casta dei politici a quella dei tecnici, che per di più sono già miliardari di loro.

Come per esempio il ministro Corrado Passera che si è messo sì al servizio del Paese, ma non prima di aver incassato da Banca Inte­sa oltre undici milioni di euro tra liquida­zione e monetizzazione di stock option. Be­ato lui, sicuramente sono soldi dovuti e me­ritati. Ma sono meritati anche i nostri spic­cioli e non abbiamo intenzione di lasciar­ne uno in più per garantire serena vecchia­ia a Monti e a Gubitosi.

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