Roma - «Se si cancella una lettera dalla parola specchio quale parola di senso compiuto si ottiene?». Che cos'è? Enigmistica per l'infanzia? No. È una delle domande proposte dal ministero della Pubblica istruzione per esercitarsi alla prova preselettiva. Un test che darà poi accesso al concorso di abilitazione all'insegnamento. Ed è già polemica tra gli aspiranti professori che si definiscono «mortificati». Il ministero, con parecchi giorni di ritardo, ha pubblicato sul suo sito il pacchetto di 3.500 domande, divise in moduli da 35, sulle quali gli iscritti al concorso potranno esercitarsi fino al giorno della prova preselettiva, che si terrà il 17 e il 18 dicembre. Tra queste 3.500 domande saranno scelte quelle da sottoporre ai candidati dunque è davvero importante riuscire a collegarsi col sito e fare pratica.
Ma già sul collegamento sono scattate le prime difficoltà. L'Anief, sindacato di docenti e precari, denuncia che l'esercitatore (così l'ha chiamato il ministero) destinato ai candidati «fa acqua da tutte le parti». Non appena è scattata l'ora x, l'Anief ha iniziato a ricevere lamentele sulla difficoltà a collegarsi e soprattutto a scaricare le tanto attese domande. L'altro aspetto contestato da tutti i sindacati è che alla fine non c'è riscontro rispetto a quali siano le domande sbagliate. Insomma se rispondi bene il sistema ti dà l'ok e sai di aver azzeccato la soluzione. Ma se sbagli il sistema non ti dice come avresti dovuto rispondere. Una modalità contestata da Marcello Pacifico presidente Anief. «Qualora non si risponda correttamente alle 35 risposte si ha l'amara sorpresa di non conoscere quelle cui si è risposto in modo sbagliato - dice Pacifico - ma allora a che serve esercitarsi?». I maligni ritengono che il sistema sia stato impostato in questo modo per autotutelarsi. Visto che ultimamente molti fra i test elaborati dagli esperti del ministero si sono rivelati pieni di errori e di smagliature gli esperti questa volta avrebbero cercato di circoscrivere il danno non fornendo le risposte giuste per evitare la solita pioggia di ricorsi.
Ma le contestazioni stanno già arrivando e il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, dovrà rispondere alle perplessità di molti docenti di fronte alle difficoltà di collegamento e all'utilità di alcune domande. Sono quattro le aree tematiche scelte per esaminare i candidati: logica, comprensione del testo, competenze digitali e lingue straniere. Un raggio di azione per forza di cose molto ampio visto che i candidati sono 320mila e il concorso è relativo a molte discipline.
Non si può però non ricordare che l'età media dei candidati è superiore ai 38 anni e che la maggioranza di loro ha affrontato anni di precariato e magari già un concorso o due senza ottenere una cattedra.
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