Quali siano le priorità della coalizione guidata da Pier Luigi Bersani e del Movimento 5 Stelle è apparso chiaro già all'indomani delle elezioni. La sinistra ha in mente di tutto. Dal ddl sull'inelegigibilità per far fuori Silvio Berlusconi alla commissione d'inchiesta per fermare i lavori dell'alta velocità in Val Susa, dal pacchetto sui diritti (cittadinanza agli immigrati e unioni civili) all'abolizione dei rimborsi ai partiti. Tutto tranne che tagliare le tasse.
Mentre Bersani si affanna ad occupare tutte le poltrone possibili in attesa di schiantarsi con un governo che difficilmente riuscirà a formare, i contribuenti italiani guardano timorosi l'avvicinarsi dell'estate e di una serie di scadenze fisccali che rischiano di mettere in ginocchio non poche famiglie, già indebolite dalla recessione economica e dai ssacrifici chiesti l'anno scorso dal governo Monti. Secondo un calcolo fatto dai segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, tra giugno e luglio si rischia una stangata di circa 31,8 miliardi di euro: 11,6 miliardi arriverebbero dall'acconto dell'Imu, 14,4 miliardi dal saldo sull'Irpef, 4 miliardi acconto Tares e 1,8 miliardi dalla tranche dell’aumento dell’Iva. Proprio per questo i sindacati chiedono al futuro governo di spalmare (almeno) il pagamento della Tares, affinché "non pesi eccessivamente sui bilanci della famiglie e delle aziende". E sono proprio le aziende a rischiare il salasso peggiore. Nei mesi estivi i lavoratori autonomi e i piccoli imprenditori saranno, infatti, costretti ad affrontare un vero e proprio stress test fiscale e contributivo. Come ha ricordato ieri la Cgia di Mestre, le scadenze saranno numerosissime. Si va dai versamenti Inps alla tassa annuale di iscrizione alla Camera di Commercio, dal pagamento della prima rata dell’imposta sulla casa e alla Tares. E ancora: l’autoliquidazione Irpef, che prevede il saldo 2012 e l’acconto 2013. Tasse, imposte e balzelli che peseranno sulle tasche di contribuenti fino a 25.700 euro circa. Per segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi, il nuovo governo dovrà assolutamente evitare che dal primo luglio aumenti l’aliquota dell'Iva: "Se ciò non avverrà, i consumi subiranno un’ulteriore contrazione, penalizzando proprio le piccolissime imprese che vivono quasi esclusivamente della domanda interna". Anche il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha chiesto di "cestinare" l'aumento dell'Iva: "Al centro dell’economia reale devono essere messe le piccole e medie imprese".
L'Italia soffre sotto il peso soffocante delle tasse. Ma Bersani che, dopo aver ricevuto l'incarico da Giorgio Napolitano, si appresta a governare con Nichi Vendola sembra essere sordo al grido d'allarme. Negli otto punti programmatici buttati giù dal leader piddì c'è un velato accenno alla redistribuzione dell'Imu, ma di abbassare la pressione fiscale, che con Mario Monti è arrivata alle stelle, non v'è traccia. Ieri pomeriggio, dal palco di piazza del Popolo, Berlusconi ha annunciato che nei prossimi giorni saranno depositate alle Camere le prime quattro proposte del Pdl per "l'assunzione dei disoccupati, il pagamento dei debiti dello Stato verso le imprese, l’abolizione dell’Imu sulla prima casa e la restituzione di quanto pagato nel 2012".
"Gli altri chiacchierano, mentre noi lavoriamo per il grande cambiamento", ha spiegato il Cavaliere dopo che, in settimana, aveva teso la mano a Bersani proponendogli di lavorare insieme su quei punti in comune al fine di risollevare l'economia del Paese e dare respiro ai contribuenti strozzati dal Fisco. Il segretario democrat ha risposto picche ed è tornato alla carica con i grillini promettendo loro che, quanto prima, presenterà un ddl per rendere ineleggibile il Cavaliere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.