È una professoressa di lettere che insegna in un liceo scientifico alla periferia di Torino ma è anche una scrittrice da premio Campiello con una grande esperienza di ragazzi, di scuola, di compiti a casa. E salta dalla sedia quando le diciamo che Hollande, in Francia, vuole abolire i compiti a casa. Per Paola Mastrocola, questa idea è peregrina perché i compiti sono «la ginnastica della mente» così come la palestra serve a esercitare il corpo. «I compiti sono un fatto di buon senso - afferma la scrittrice - L'idea moderna che si debba fare tutto a scuola è sbagliata: lì c'è il tempo dell'ascolto, a casa quello della riflessione in solitaria».
Hollande è bocciato, allora?
«Io sono stupita e sconcertata. Ma Hollande è un politico e con questa proposta pensa di ottenere più consensi».
Da chi esattamente?
«Dalla maggioranza delle famiglie che vuole la vita semplice, le cene con gli amici, le gite fuori porta. Invece il lavoro intellettuale per gli studenti si fa da soli, con rigore. E questo dà fastidio ai genitori perché a volte si compromette il sacro weekend».
Quindi quella lanciata dal premier francese non c'entra nulla con la motivazione pedagogica?
«No, però lui fa molto bene a dire quello che dice, perché rispecchia un desiderio della maggioranza dei francesi e non solo. Per moltissima gente, anche per le famiglie italiane, i compiti sono fastidiosi».
Ma chi ci va di mezzo sono i ragazzi.
«Ma quelli mica votano, semmai disimparano».
Non è la scuola il luogo dove si dovrebbe imparare?
«Rispondo con un'altra domanda. Come mai, quando facciamo sport è normale per tutti ritenere che si debba fare allenamento? Però l'unico esercizio che non viene mai richiesto è quello mentale».
Ma se vendono anche i programmini per allenare la mente.
«Esatto, gli adulti si allenano perché la loro mente non invecchi ma non vogliono che lo stesso esercizio lo facciano i ragazzi. Mentre per loro i compiti sono l'allenamento della mente».
Eppure a volte i professori esagerano nell'assegnare i compiti casa, magari da un giorno all'altro.
«Tutto va dosato nella giusta misura. I compiti vanno eseguiti sugli argomenti fatti in classe per esercitarsi, le spiegazioni devono essere svolte con chiarezza in classe».
Lei è
a favore anche dei compiti delle vacanze, quelli odiati soprattutto dalle mamme?«Mi occupo di letteratura e ai ragazzi in estate assegno solo libri da leggere. Ripeto, non bisogna esagerare, ma fare allenamento».
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