Non sanno più cosa inventarsi. Il parlamento, ridotto a reality di bassissimo profilo, è sgradito palcoscenico delle gesta del Movimento 5 Stelle. Dal sit in tra i banchi della Camera all'occupazione (con annessa nottata all'adiaccio) del tetto di Palazzo Montecitorio, dall'ostruzionismo cocciuto e inutile a qualsiasi riforma proposta dal governo o dalla maggioranza agli scioperi della cravatta e del bon ton. I grillini se ne infischiano del regolamento, del rispetto per le istituzioni, della figura barbina a cui, giorno dopo giorno, sottopongono i palazzi romani in mondo visione. L'ultima pirlata pubblicitaria va proprio in questo senso: per protestare contro contro il testo sull'omofobia, hanno organizzato una sorta di gay pride sotto tono, ma comunque efficace quel tanto che basta per svilire (una volta ancora) il parlamento.
Con buona pace dei seguaci di Beppe Grillo, al peggio non c'è mai limite. E tra Palazzo Madama e Montecitorio si è visto un po' di tutto. Schermaglie, insulti e pagliacciate varie. La storia della Repubblica italiana è costellata di tutto un po'. Cambiano i tempi, si aggiornano le proteste. E, da febbraio ad oggi, i Cinque Stelle ce la stanno mettendo davvero tutta per finire sui giornali, bucare i social network e farsi riprendere dalle televisione. C'è brama di comunicazione, sete di messaggi forti. Non importa, poi, che il messaggio o la protesta non entrino nel merito, ma si limitino ancora una volta a violentare l'opinione pubblica. Il nuovo grimaldello pentastellato per fare a pugni con tutti gli altri partiti e mandare su tutte le furie la presidente della Camera Laura Boldrini, che non è rinomata per la sua modestia, è il ddl sull'omofobia. Di giorno in giorno, lo scontro si sta facendo sempre più aspro. Così, dopo un duro botta e risposta con la Boldrini, hanno deciso di inscenare un bacio omosessuale tra i banchi della Camera. Deputati con deputati, deputate con deputate. Ops, pardon: cittadini con cittadini, cittadine con cittadine. Italiani sconvolti? Non credo proprio. Messaggio passato? Certo. Più che un parlamento pare un circo, un'arena di buffoni che mettono in scena la prima pagliacciata che gli viene in mente. Anziché discutere entrando nel merito del problema, ogni occasione viene trasformata, piegata per stupire. E così, anche noi del Giornale.it, ci troviamo a dover commentare le gesta degli stellati. "Perché un bacio e un abbraccio non devono fare paura e noi non abbiamo paura", ha spiegato Riccardo Nuti su Facebook mentre la protesta andava ancora in scena. Baci a stampo. Niente di osè, va detto subito. Ilarità, niente più. E il presidente di turno Roberto Giachetti che, invano, invita i grillini ad abbassare i cartelli con la scritta "Più diritti". Il tutto ad uso e consumo della rete.
I deputati a Cinque Stelle giù a postare sui social network le fotografie scattate in Aula. Baci tra colleghi dello stesso sesso. Alcuni non ce l'hanno fatta: si sono limitati a un abbraccio col proprio vicino di banco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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