Berlusconi agli italiani: "La crisi ha cancellato tutti i nostri sforzi"

Il Cav ammette: "Non ce l'ho fatta, gli sforzi rovinati dalla crisi". Poi rivela: Tanti mi dicono di restare"

Silvio Berlusconi chiede scusa agli italiani. Nel libro di Bruno Vespa Il Palazzo e la Piazza, che uscirà in libreria l’8 novembre, l'ex presidente del Consiglio rivela quanto ha pesato la crisi economica sulla riuscita del suo ultimo governo. "Pensavo di chiedere scusa agli italiani perché non ce l’ho fatta", ha ammesso il Cavaliere.

La crisi economica che arrivava dalla bolla immobiliare americana, la speculazione estera che ha a lungo scommesso contro la tenuta del nostro Paese, la prepotenza della Germania ai tavoli europei. Un mix che ha contribuito il Cavaliere a fare un passo indietro per il bene del Paese lasciando Palazzo Chigi nelle mani di Mario Monti. Nel libro di Vespa, Berlusconi racconta tutto il dispiacere provocato da una congiuntura economica che ha inficiato un lavoro durato anni. "La crisi ha cancellato i nostri sforzi, anche se noi abbiamo lasciato la disoccupazione al punto più basso degli ultimi vent’anni", ha spiegato l'ex presidente del Consiglio ricordando, tuttavia, come il suo governo sia riuscito a garantire "la pace sociale negli anni più duri della crisi". Adesso, però, Berlusconi sta guardando al futuro e, dopo aver deciso di non correre più per Palazzo Chigi, resta l'incognita sulla volontà o meno di candidarsi in politica. Insomma, il Cavaliere sarebbe disposto a dare una mano ai giovani, ma sta seriamente valutando l'ipotesi di non entrare più in parlamento. "Tuttavia - ha rivelato Berlusconi a Vespa - sto ricevendo pressioni da tutti i miei di restare in campo come padre fondatore del Movimento". Il Cavaliere non nasconde che la scelta di non correre a Palazzo Chigi è stata dettata dal fatto che alcuni leader del centrodestra sono "afflitti da un vero e proprio complesso" nei suoi confronti: "Senza di me sarà più facile ricompattare gli elettori dell’area moderata dentro una sola coalizione. È l’unico modo per battere la sinistra".

Ed è proprio parlando del centrodestra che Berlusconi ha confermato il proprio appoggio al segretario del Pdl Angelino Alfano, "il miglior protagonista oggi in circolazione, il miglior fico del bigoncio". Secondo il Cavaliere, l'ex Guardasigilli è al top "non soltanto per le sue doti di intelligenza, ma anche per la sua correttezza e lealtà". "Angelino è preparato - ha continuato Berlusconi - è coraggioso, è uno che mantiene la parola data". Berlusconi guarda con interesse alle primarie del 16 dicembre che chiameranno gli elettori del Pdl a scegliere il nuovo canidato premier: "Saranno un evento storico non perché saranno le prime nella storia del nostro movimento, ma perché dovranno scegliere il mio successore". Ed è proprio per questo che l'ex premier spera in un
confronto "aperto, libero e di alto profilo politico" tra personalità che "vogliano segnalarsi come protagonisti, che portino avanti la tradizione e i valori della nostra rivoluzione liberale, che risveglino lo spirito del 1994 per salvare il Paese e impedire governi la sinistra".

Alfano (o chi uscirà vincitore dalle primarie del Pdl) non è l'unico leader del centrodestra a cui l'ex premier guarda per ricostruire un polo dei moderati capace di battere la sinistra alle prossime elezioni.

"Casini non può tradire una tradizione di alternativa alla sinistra, che risale appunto alla vittoria dei democristiani e dei partiti moderati del 1948", ha spiegato Berlusconi sottolineando, poi, quanto sia scontato che anche il movimento di Luca Cordero di Montezemolo "faccia parte del centrodestra".

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