Berlusconi è tornato in Senato, per la presentazione del libro "Il sangue di Abele, vivi per testimoniare", di padre Zaf Pllumi. Nel testo l'autore rompe il silenzio sul genocidio consumato dal regime comunista albanese ai danni degli ordini religiosi e degli oppositori politico-intellettuali.
Prendendo la parola il Cavaliere ha detto di conoscere bene l'Albania: "L’ho illuminata per 30 anni con le mie tv, tutti parlano italiano e c’è un fermento incredibile dal punti di vista industriale e culturale che mi ha sorpreso".
Poi è entrato nello specifico, usando parole di fuoco contro quello che può essere considerato il suo più grande avversario: "Il comunismo non è solo un'ideologia, ma una malattia, una vera follia tanto è esasperata la sua realizzazione. L'ideologia comunista è la più criminale e disumana nella storia dell'uomo: ha causato oltre cento milioni di morti".
"Noi abbiamo avuto il più forte partito comunista d’Occidente, che voleva prendere il potere con una rivoluzione armata che fu impedita da Stalin. Ma questo partito non ha mai rinunciato a prendere il potere nella scuola, nell’università, nei giornali e nella giustizia. E questa è la situazione in cui noi ci troviamo. C’è chi non ha mai rinnegato questa ideologia. I comunismo - spiega - fu un grande viaggio dentro la menzogna che coinvolse anche il mondo libero. E ancora oggi sul comunismo l’occidente fa fatica ad accettare e riconoscere la verità storica. È come se si dovesse fare conti con la propria coscienza e con l’indifferenza e la superficialità con cui molti intellettuali spalleggiarono il comunismo e qualcuno continua così ancora". Poi, interpellato dai giornalisti, Berlusconi smentisce anche le indiscrezioni di stampa su un suo imminente matrimonio con Francesca Pascale: "No, no. Sono troppo vecchio".
fs22">Non si è fatta attendere la risposta dell'Associazione nazionale magistrati (Anm), che ha parlato di "insulti che abbiamo già sentito e che respingiamo", non volendo "raccogliere provocazioni ed entrare in polemica".
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