Berlusconi: "Non faremo una campagna contro Monti"

Il Cav sull'ipotesi di staccare la spina a Monti: "Dipenderà dall'accettazione o meno delle nostre richieste di modifica della legge di stabilità"

"Non faremo una campagna elettorale contro Monti. Ma siamo convinti che l’austerità imposta dall’Unione europea, a noi come ad altri paesi, su pressione di una Germania che svolge un ruolo da paese egemone, con un’egemonia non solidale ma egoista, abbia immesso l’economia in spirale recessiva senza fine".

Silvio Berlusconi, parlando lo scorso 29 ottobre con Bruno Vespa per il libro "Il Palazzo e la piazza, crisi, consenso e protesta da Mussolini a Monti", in uscita per Mondadori-Rai Eri, ribadisce le linee guida del Pdl.

Linee che contrastano con il ruolo che la Germania di Angela Merkel sta assumendo a livello europeo e che, almeno al momento, non prevedono una sfiducia nei confronti del governo Monti. Anche se, il leader del Pdl ha tenuto a precisare che "quanto alla spina da staccare, dipenderà dall’accettazione o meno da parte del governo delle nostre richieste di modifica alla legge di stabilità".

Quello che è certo per il Cavaliere è che "siamo dentro una spirale recessiva, dobbiamo assolutamente uscirne al più presto invertendo la nostra politica economica". Berlusconi ha parlato anche della legge elettorale spiegando che "i tempi per una nuova legge elettorale ci sono tutti" e che le preferenze "sono un’anomalia italiana. Io sono letteralmente terrorizzato dal voto di scambio. Non si dimentichi che Fiorito nel Lazio e Zambetti in Lombardia sono stati eletti con le preferenze".

Infine, in merito al Porcellum, l'ex premier ha dichiarato che "è il Pd che lo vuole, non noi.

A mio giudizio, il sistema migliore è lo spagnolo, che comporta un’alta soglia di sbarramento. Converrebbe anche al Pd, perché privilegia i primi due partiti, funziona benissimo e garantisce la governabilità in Parlamento".

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