Berlusconi studia come essere decisivo nella sfida al Senato

Fari puntati su Lombardia, Campania, Sicilia e Veneto. Il Cav non esclude di candidarsi a Palazzo Madama. La carta che spariglia le carte: in campo pure i governatori del Sud

Berlusconi studia come essere decisivo nella sfida al Senato

Lombardia 49, Campania 29, Sicilia 25, Veneto 24. Tanti sono i seggi del Senato che assegna ognuna di queste Regioni che, messe insieme, potrebbero risultare decisive nella prossima tornata elettorale. Questo, almeno, dicono i calcoli di via dell'Umiltà, dove sono convinti che portare a casa il premio di maggioranza regionale in circoscrizioni così pesanti avrebbe come conseguenza quella di un «quasi pareggio» a Palazzo Madama. Un risultato che potrebbe sì favorire Mario Monti, ma pure far saltare il banco.

Di qui l'importanza delle due trattative in corso in queste ore: quella con la Lega (decisiva al Nord) e quella con Gianfranco Miccichè (fondamentale in Sicilia). La prima va un po' a rilento soprattutto a causa delle frizioni interne al Carroccio tra lombardi e veneti, la seconda è invece ormai chiusa nonostante qualche attrito con il leader dell'Mpa Raffaele Lombardo. Due partite strettamente legate, visto che se l'accordo con la Lega non dovesse andare in porto a quel punto il Pdl potrebbe anche pensare di correre in totale solitudine visto che non avrebbe senso «sacrificare» seggi alla Camera se non ci fosse una concreta possibilità di portare a casa un buon risultato al Senato. Comunque, una pratica da archiviare a breve, visto che il 13 gennaio dovranno essere depositati simboli e programmi (e dunque il nodo della coalizione dovrà essere sciolto).

Per questo Berlusconi insiste sul fronte Lega e anche se il via libera ufficiale ancora non c'è pare che l'incontro di ieri tra gli ambasciatori del Pdl e i vertici del Carroccio non sia comunque andato male. Seduti al tavolo Roberto Maroni, Roberto Calderoli, Giancarlo Giorgetti e Andrea Gibelli da una parte, Paolo Romani e Luigi Casero dall'altra. L'ultima parola, comunque, la diranno l'ex ministro dell'Interno e Berlusconi che potrebbero incontrarsi nel fine settimana.
Decisamente più in discesa, invece, la partita che si gioca al Sud. Ieri a via dell'Umiltà si sono visti Angelino Alfano, Denis Verdini, Raffaele Fitto e i governatori Giuseppe Scopelliti (Calabria), Stefano Caldoro (Campania) e Michele Iorio (Molise) per mettere a punto una lista “meridionalista” che ha l'obiettivo non solo di controbilanciare l'alleanza con la Lega ma soprattutto quello di creare le condizioni per vincere la partita elettorale in Sicilia. La nascita di Grande Sud, infatti, sancisce una tregua con Miccichè che potrebbe risultare decisiva. Con l'ex ministro allo Sviluppo l'accordo è chiuso, anche se pare che nelle ultime ore si stia sfilando Lombardo che avrebbe avuto garanzie di ottenere posti nelle liste del Pd e potrebbe a questo punto sostenere Pier Luigi Bersani. Comunque sia, di certo in Sicilia il Pdl correrà insieme a Grande Sud di Miccichè e al Pid di Saverio Romano.
Quelle con la Lega e Grande Sud, insomma, sono due partite parallele che potrebbero essere cruciali per i destini del Senato dove, peraltro, potrebbe candidarsi Berlusconi. In caso di risultato in bilico, infatti, Palazzo Madama rischia di essere il centro della politica, un po' come accadde nel 2006 con la risicatissima vittoria di Romano Prodi. Senza considerare che nel caso di eventuali sorprese giudiziarie e conseguenti voti della giunta per le autorizzazioni i numeri potrebbero essere decisamente più favorevoli al Pdl proprio al Senato.

Per il momento, comunque, l'attenzione del Cavaliere continua a essere concentrata sulla campagna elettorale. Anche oggi andrà avanti la maratona radio-televisiva con cui Berlusconi vuole arrivare fino alla par condicio. Poi, si dedicherà alle piazze ma anche molto a internet visto che non c'è alcuna limitazione alla presenza sulla rete.

Nei prossimi giorni ha già in programma un'intervista con KlausCondicio, la web tv di Klaus Davi. Ma la campagna online - di cui si sta occupando da tempo Antonio Palmieri - sarà massiccia e dovrebbe avere il suo culmine proprio dopo che sarà entrata in vigore la par condicio per tv e radio.

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