Nonostante la tranquillità del mese di agosto, con Papa Francesco al lavoro a Santa Marta per la riforma della Curia Romana, a rendere le giornate ancor più calde Oltretevere ci sta pensando una nomina che da alcune settimane sta creando non pochi imbarazzi dentro le mura leonine.
Dopo la bufera su Monsignor Battista Ricca, il prelato «ad interim» dello Ior, accusato ingiustamente (è stato il Papa in persona a mettere a tacere ogni veleno sul sacerdote bresciano) di aver avuto in passato una «condotta scandalosa» legata all'omosessualità, i più stretti collaboratori del Papa argentino in queste ore stanno cercando di far rientrare in qualche modo l'allarme legato alla nomina di Francesca Immacolata Chaouqui, la giovane pr italiana, membro della nuova commissione referente sui dicasteri economici della Santa Sede, istituita con un chirografo di Papa Bergoglio il 19 luglio scorso.
Lo scandalo sarebbe legato in questo caso ad alcune amicizie della giovane e ad alcuni tweet scritti dalla 30enne calabrese, considerazioni in 140 caratteri che, sussurrano Oltretevere, «erano fino a pochi giorni fa sconosciute anche al Papa e che potrebbero rivelarsi pericolosissime per la delicatezza dell'incarico conferito».
Sul social network la giovane, di madre italiana e padre nordafricano, si lascia andare con giudizi sull'operato della Curia Romana, parla di Joseph Ratzinger, del Segretario di Stato, Tarcisio Bertone e non solo. Il 28 febbraio 2012, in pieno scandalo Vatileaks, ad esempio, la pr twitta sulle presunte condizioni di salute di Benedetto XVI (affermazioni poi rivelatesi infondate): «Il Papa ha la leucemia» scrive, e il giorno dopo, il 29 febbraio 2012, ribadisce: «Confermo: il Papa è affetto da leucemia da oltre un anno. Dagospia ha ragione». Sul primo collaboratore di Ratzinger invece, Francesca Chaouqui, non si risparmia: il 25 febbraio 2012 si rivolge al Cardinal Gianfranco Ravasi, sempre via tweet, e scrive: «Credo nella chiesa, una, santa, cattolica e apostolica. Forse qualcuno questa frase dovrebbe ricordarla a Bertone». Qualche giorno dopo, la giovane torna alla carica: «Bertone corrotto. Pare ci sia di mezzo l'archivio segreto e un'azienda veneta». La 30enne parla anche dell'ex maggiordomo del Papa («Paolo Gabriele non è il corvo») e, l'11 febbraio 2013, scrive della rinuncia di Benedetto XVI: «Ha vinto Bertone. Ero convinta che non lo avrebbe fatto e invece ha mollato. Da credente sono semplicemente delusa».
A preoccupare di più le gerarchie d'Oltretevere per una nuova fuga di notizie sono anche i rapporti attivi della professionista con molti giornalisti e il suo interessamento sul caso dei documenti riservati rubati dal maggiordomo Paolo Gabriele a Benedetto XVI, condito da commenti «forti». La giovane, grande estimatrice anche dell'ex presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi, il 1° giugno 2012, ovvero qualche giorno dopo l'arresto dell'assistente di camera del Papa, pubblica nuove esternazioni assolutorie nei confronti del maggiordomo, ritenuto solo un capro espiatorio di giochi più grandi di lui.
Affermazioni che hanno fatto scattare subito un allarme in Vaticano: nelle sacre stanze si cerca di capire infatti come mai la nomina sia stata fatta senza controlli preventivi e senza che il Papa fosse stato informato in anticipo.
Una situazione considerata «imbarazzante» anche alla luce di qualche altro tweet pubblicato nel corso dell'ultimo anno dalla Chaouqui: in uno di questi, il 29 febbraio 2012, la giovane, parla anche dell'ex ministro
dell'economia dei governi Berlusconi, Giulio Tremonti: «Tremonti aveva il conto allo Ior. Ufficializzato che è gay gliel'hanno chiuso». Una stoccata non da poco all'ex ministro. Tutta da spiegare. Soprattuto Oltretevere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.