Roma - I parlamentari del M5S chiedono le sue dimissioni, i sostenitori lanciano insulti sessisti sul blog di Grillo, per aver calato la «ghigliottina» sull'ostruzionismo pentastellato. Laura Boldrini risponde con giudizi duri sull'assalto ai banchi del governo a Montecitorio per protesta contro il decreto Imu-Bankitalia: «Attacco eversivo», «Cose viste solo in dittatura», «Emergenza democratica». E ancora: «I deputati M5S non sanno utilizzare gli strumenti che ha l'opposizione. Devono imparare».
La presidente della Camera, sui giornali e in tv, ne L'arena su Rai1 e da Fazio su Rai3, si descrive ferita per l'«alto prezzo personale» che sta pagando, ma decisa a non lasciarsi intimidire: «Non mi fermeranno, non cederò di un millimetro. Vado avanti». E sugli insulti sessisti scatenati dal video pubblicato da Beppe Grillo attacca: «È istigazione alla violenza. Chi partecipa a quel blog non vuole il confronto ma offendere e umiliare: sono potenziali stupratori». (Guarda il video).
Se qualcuno pensava che dopo la bufera Grillo avrebbe cambiato registro, sbagliava. Niente scuse e il leader continua ad aizzare i suoi. Dopo aver chiesto l'impeachment per Giorgio Napolitano tiene nel mirino la terza carica dello Stato. Dice sul blog che la bozza di legge elettorale nata dall'accordo Renzi-Berlusconi è un «Pregiudicatellum peggio del Porcellum», che piace a tutti perché «su misura contro M5S», è «incostituzionale», ma Napolitano la firmerà, mentre «il Parlamento è espropriato del suo ruolo e nessuno fiata, né Grasso, né la Boldrini». Contro di lei insiste nell'attacco personale. «Che razza di ipocrita. La Boldrini è cieca quando le conviene...», si legge sul fotomontaggio ritwittato da Grillo, che ritrae la presidente in primo piano e alle sue spalle l'immagine di una sfilata in cui le modelle in bikini portano scritto «We want Matteo» sul lato b. Per Beppe, è «propaganda politica di Renzi sul corpo delle donne». Non si sa che c'entri il numero uno della Camera, ma tutto fa brodo per scatenare il popolo della rete. Il vicepresidente M5S della Camera, Luigi Di Maio, cerca di ritorcere contro la Boldrini le sue frasi. «Sentirsi dare degli eversori, vuole dire che per noi Boldrini non è più presidente di tutte le forze politiche, ma fa solo gli interessi della maggioranza. Ormai non è super partes, è scesa in campo. Usa la sua carica solo per calcolo politico». Ma Andrea Romano di Sc chiede a lui di dimettersi e il mauriano Lorenzo Dellai gli ricorda il suo ruolo di garanzia. «Lui lo ha dimenticato», tuona severa la Boldrini. E a Vito Crimi, che definisce «simpatico» il primo video contro di lei, replica: «Istigazione alla violenza sessista».
Il movimento comincia a temere l'isolamento e fratture interne, mentre da tutti arriva solidarietà alla Boldrini, dopo le oscenità sul web. Il segretario dem, Renzi, definisce «squadristi» i grillini e Cesare Damiano ricorda che c'è già stato l'attacco sessista e volgare alle donne pd: «Le parole sono l'inizio di un'escalation violenta». Fabrizio Cicchitto (Ncd) parla di «fatto di assoluta inciviltà». La Boldrini scommette sul dissenso: «Mi chiedo come deputate e sostenitrici del M5S possano accettare quello che accade». La grillina Loredana Lupo, però, insiste sulle dimissioni e si lamenta di non essere stata difesa dopo lo schiaffo di Dambruoso («C'è un'istruttoria in corso, non ci saranno 2 pesi e 2 misure», assicura la Boldrini).
Paola Pinna, invece, solidarizza con la presidente: «Grillo sa che scatena quel genere di commenti. Se ne prenda la responsabilità». Si dissociano anche i Grilli Estensi, con una «piena condanna che ha scatenato il peggio del web».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.