Laura Boldrini è una collezionista di sprechi. Almeno stando alle accuse che le sono piovute addosso negli ultimi giorni. Dopo i quattro milioni per il restyling del sito della Camera e dopo la seduta straordinaria sul femminicidio (costata secondo il Movimento 5 Stelle circa 200mila euro), adesso è la volta della carta intestata.
Una spesa non necessaria, perché di carta ce n'è fin troppa in Transatlantico, ma dettata dal capriccio linguistico della Boldrini. Il tutto per un articolo.
Laura Boldrini è "la" presidente della Camera e non "il" presidente. E così, la terza carica dello Stato ha deciso di rifare il look alla cancelleria di Montecitorio. Non va bene l'articolo maschile, al macero le vecchie lettere. Alla faccia della spending review e della sobrietà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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