Il cane-eroe dei terremotati si è suicidato dalla scogliera

Alex, abituato a salvare gli altri, si è lanciato da una roccia alta 15 metri rispondendo a un misterioso istinto primordiale

Il cane-eroe dei terremotati si è suicidato dalla scogliera

Cosa sia successo ai suoi delicati meccanismi neuronali nessuno probabilmente lo saprà mai dire. Si possono fare tutta una serie infinita di congetture più o meno prosaiche, più o meno scientifiche oppure di pura fantasia. Fatto sta che Alex, il cane eroe in forza all'unità cinofila dei vigilie del fuoco di Busalla è morto e apparentemente si è suicidato. Il suo proprietario e conduttore, Massimo Angeloni vigile del fuoco in forza alla cittadina ligure, era presente al momento della tragedia e ricorda di averlo visto improvvisamente gettarsi in mare da un'altezza di 15 metri, fatto abbastanza insolito, sia per un cane abituato a lavorare soprattutto sulle macerie. Il vigile si è subito avvicinato alla scogliera e ha tratto un sospiro di sollievo, quando ha visto Alex nuotare tra i flutti. «Anche questa volta è andata bene» ha detto tra sé e sé, dato che il cane non era la prima volta che si trovava in condizioni di apparente pericolo. Essendo poi un Golden Retriever (razza molto simile al Labrador), anche se non istruito specificamente per i salvataggi in mare, come tutti questi cani ha un istinto natatorio molto sviluppato, oltre a una forza fisica in grado di superare momenti di grande difficoltà. E invece, quando il vigile è sceso all'altezza del mare, si è reso conto che il corpo di Alex galleggiava ormai privo di vita.
Alex era stato impiegato anche nel terremoto de l'Aquila, dove aveva lavorato intensamente per diversi giorni, aiutando i volontari a ritrovare alcuni dispersi tra le macerie. Il suo incredibile tuffo dall'alto della scogliera di Camogli, dove si è consumato il dramma, rimane avvolto nel mistero. Fulvio Pittaluga, responsabile dei vigili del fuoco di Busalla dove Alex era assegnato per le operazioni di protezione civile, cerca di darsi una spiegazione, ragionando su un eventuale richiamo dell'istinto verso uno stimolo a noi ignoto. «Forse uno stimolo di quelli che sentiva nelle ricerche, non possiamo dirlo» dichiara il comandante. Già, ma quale se a mare non c'era nessuno in difficoltà, cosa che spiegherebbe benissimo l'istinto di gettarsi anche in un'operazione di salvataggio, per quanto disperata. «Avrà sentito qualcosa» dicono i colleghi, con il dubbio disegnato sul viso. Qualcuno parla invece apertamente di suicidio, mentre altri ne parlano ma sottovoce, quasi fosse una bestemmia. Può dunque un animale e in questo caso un cane togliersi volontariamente la vita? La domanda continua ad affascinare gli etologi e la gente comune, anche sulla base di leggende metropolitane suggestive ma pur sempre leggende, come quella che vorrebbe lo scorpione suicida di fronte al cerchio di fuoco che lo circonda. Certamente non sarà un'amabile bestiola ma milioni di scorpioni nel mondo hanno subito il triste destino di essere arsi vivi dal bambino di turno che voleva dimostrare agli altri la veridicità della leggenda del suicidio. Un'altra situazione che ha fatto discutere molto è il «suicidio» in massa dei lemming: piccoli roditori artici che in realtà è frutto di un cartoon di Disney più che della realtà.
Il suicidio ammette la coscienza di sé e la propria posizione nel mondo circostante.

Solo pochissimi animali, come i delfini, alcuni primati e forse gli elefanti, sono dotati di questa caratteristica, mai sviluppata comunque come nell'uomo. La realtà è che abbiamo perso Alex, un cane di sei anni fedele al suo lavoro di salvare vite umane e tutti quelli che lo hanno conosciuto ora ne piangono l'assenza. Quel che ha visto o sentito solo il mare lo sa.

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