RomaL'immagine dei maiali che razzolavano tra i sacchetti dell'immondizia in una via della capitale lo ha irritato parecchio. E da quel giorno per il sindaco di Roma Ignazio Marino la questione rifiuti è diventata una priorità. Una lotta impari con l'Ama alla quale ha promesso «tolleranza zero» nel 2014.
Il primo giorno dell'anno comincia male, con un tweet in cui il primo cittadino, dopo aver fatto qualche blitz in giro per la città con l'obiettivo di verificare il decoro delle strade, attacca l'azienda municipalizzata per l'ambiente: «Noi abbiamo fatto la nostra parte recuperando fondi straordinari per il decoro, ma Ama non si sta dimostrando all'altezza». Fondi straordinari per un piano che prevede anche l'impiego di 500 addetti esterni, presi in prestito dalle coop, come anticipato dal quotidiano Il Tempo. Lavoratori esterni all'azienda che saranno da supporto ai 4mila operatori e autisti messi in campo dall'Ama, anche se lo stesso Marino non imputa l'emergenza alla mancanza di personale ma all'incapacità della dirigenza di un'azienda dove non ci si ricorda che «ci sono dei momenti dell'anno in cui esistono criticità superiori ad altri momenti dell'anno» e dove a Natale è prevista ancora la riduzione dei turni per le feste. Nel dubbio, comunque, meglio incrementare la forza lavoro con un appaltino esterno. «Una misura eccezionale - si giustifica il sindaco - perché quanto è successo in questi giorni in riferimento allo smaltimento dei rifiuti ha penalizzato la Capitale ed è stato per noi motivo di profonda irritazione e forte preoccupazione».
L'impiego degli addetti provenienti dalle cooperative ha comunque provocato la reazione della Cgil, che pure chiede a gran voce e da tempo «cambiamenti profondi del management responsabile della crisi in cui è precipitata l'Ama». «Non ci meraviglieremmo - denuncia il sindacato - se qualcuno stesse spingendo per un impiego straordinario di cooperative per pulire la città e, attraverso questo sistema, veicolare ulteriori assunzioni clientelari.
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