Il cardinal Bagnasco: "Genitori, difendete i figli dall'ideologia del gender"

Il presidente della Cei parla di temi etici e famiglia, senza dimenticare i problemi che segnano il mondo del lavoro e della scuola

Il cardinal Bagnasco: "Genitori, difendete i figli dall'ideologia del gender"

Il cardinale Angelo Bagnasco torna a far sentire la voce dei vescovi italiani durante il Consiglio permanente della Cei di questo pomeriggio. I temi affrontati dal presidente della Conferenza episcopale italiana nella prolusione alla riunione dei vescovi e degli arcivescovi italiani sono molto diversi ed articolati, dalla difesa della famiglia dagli attacchi provenienti dall'ideologia del gender alle politiche necessarie per favorire l'occupazione.

Il porporato, rivolgendosi a quanti ricoprono responsabilità amministrative e di governo, ha ricordato come la crisi economica sia aggravata in modo decisivo dalle sempre più numerose interruzioni dei matrimoni. A tal proposito è stato citato il rapporto 2014 della Caritas Italiana sulla povertà e l'esclusione sociale, in cui si dimostra come oltre due terzi dei padri separati non riescano ad acquistare i beni di prima necessità, e come quasi sette padri su dieci abbiano ammesso che la separazione ha inciso negativamente sul rapporto con i figli. "Colpisce che la famiglia sia non di rado rappresentata come un capro espiatorio, quasi l'origine dei mali del nostro tempo, anziché il presidio universale di un'umanità migliore e la garanzia di continuità sociale - spiega il cardinal Bagnasco - Non sono le buone leggi che garantiscono la buona convivenza - esse sono necessarie - ma è la famiglia, vivaio naturale di buona umanità e di società giusta."

Allo stesso modo il cardinale ha esortato il governo a impegnarsi sulla strada delle misure a favore degli incentivi per chi crea lavoro: "Con la responsabilità accorata di pastori, auspichiamo che il nuovo governo, con la partecipazione convinta e responsabile del Parlamento, riesca a incidere su sprechi e macchinosità istituzionali e burocratiche, ma soprattutto a mettere in movimento la crescita e lo sviluppo, in modo che l'economia e il lavoro creino non solo profitto, ma occupazione reale in Italia." Il presidente della Cei ha inoltre ricordato il dovere di non danneggiare i più deboli, promuovendo una mentalità partecipativa e collaborativa sui luoghi di lavoro, così che i diversi soggetti del mondo del lavoro possano essere "tenuti insieme da un comune senso di appartenenza e di responsabilità verso il proprio lavoro, la famiglia, l'azienda, la società e il Paese".

Il cardinal Bagnasco ha poi ribadito la posizione tradizionale dei vescovi italiani sui temi etici, lanciando un appello perché la famiglia sia difesa dell'ideologia del gender: "La lettura ideologica del genere è una vera dittatura che vuole appiattire le diversità, omologare tutto fino a trattare l'identità di uomo e donna come pure astrazioni." L'arcivescovo di Genova ha preso atto "con amarezza" dell'intenzione di fare delle scuole campi di "indottrinamento e rieducazione": "I genitori hanno ancora il diritto di educare i propri figli oppure sono stati esautorati? I figli - ammonisce il presidente della Cei nella sua prolusione - non sono materiale da esperimento in mano di nessuno, neppure di tecnici o di cosiddetti esperti. I genitori non si facciano intimidire, hanno il diritto di reagire con determinazione e chiarezza: non c'è autorità che tenga."

Il porporato ha inoltre voluto richiamare su questi temi anche l'insegnamento del Papa: "L'erosione sistematica dell'impianto culturale umanistico, usando come grimaldello l'impazzimento dell'individuo con le sue pretese solipsiste, è una espressione triste di quella miseria morale e spirituale di cui parla il Santo Padre." Ed è proprio citando Francesco che il cardinal Bagnasco ricorda come "non si può più affermare che la religione deve limitarsi nell'ambito del privato" come troppo spesso è stato fatto.

Parlando della scuola cattolica, il presidente della Cei ha ricordato come essa sia "patrimonio storico e plurale dell'Italia", spesso trattata con "ingiustizia" nonostante la missione di servizio pubblico che assolve: "Guardiamo all'appuntamento del 10 maggio prossimo in piazza San Pietro con il Papa. Davanti a Lui e con Lui, riaffermeremo l'urgenza del compito educativo; la sacrosanta libertà dei genitori nell'educare i figli; il grave dovere della società - a tutti i livelli e forme - di non corrompere i giovani con idee ed esempi che nessun padre e madre vorrebbero per i propri ragazzi; il diritto ad una scuola non ideologica e supina alle mode culturali imposte; la preziosità irrinunciabile e il sostegno concreto alla scuola cattolica."

Il cardinal Bagnasco, infine, è tornato a parlare dell'eutanasia e dell'aborto, peccati che "gridano vendetta a Dio": i bimbi di oggi sono

"sempre più aggrediti: ridotti a materiale organico da trafficare, o a schiavitù, o a spettacolo crudele, o ad arma di guerra, quando non addirittura esposti all'aborto o alla tragica possibilità dell'eutanasia."

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