Case e terreni, ecco il tesoro del Batman Idv

Verifiche sui conti di Maruccio, uomo del "cerchio magico" di Di Pietro. E il partito chiude in anticipo la festa di Roma

Roma - «Noi, un'altra storia». Sì, di peculato. Mai slogan fu più funesto di quello scelto dall'Idv per la sua manifestazione regionale, a Roma. La «festa» chiude oggi, in clima pessimo e in anticipo di dieci giorni, ma a quanto pare non per lo scandalo Maruccio, l'ex capogruppo indagato per peculato per aver trasferito sui propri conti 700mila euro di fondi pubblici. Chiude prima, spiega la dirigenza Idv, perché la sovrintendenza non ha concesso la proroga per piazza Risorgimento, a pochi metri dalle mura vaticane. E pensare che «Noi, un'altra storia», l'aveva aperta proprio Vincenzo Salvatore Maruccio, calabrese di Vibo Valentia, potente capo dell'Idv in Lazio e membro del ristretto «cerchio magico» di Di Pietro (che pur di fargli spazio ha fatto fuori da coordinatore del Lazio uno come il senatore Pedica, non certo l'ultimo arrivato nell'Idv), il 28 settembre, esultando per la decapitazione della Polverini, «un risultato della nostra opposizione dura in Regione Lazio».
Parole di fuoco, che lette adesso, dopo che la Procura ha dettagliato i suoi movimenti bancari alla Batman, hanno il sapore amaro della beffa: «Non consento che si tenti di far passare l'idea che siamo tutti uguali!» tuonava il pupillo del leader Idv. «Noi coi soldi della Regione non abbiamo fatto festini o comprato ville! I nostri conti personali non hanno visto un euro dei soldi del gruppo!». Molto diversa l'opinione del procuratore aggiunto di Roma, Alberto Caperna, e del sostituto Stefano Pesci, che interrogheranno l'ex coordinatore Idv del Lazio (ora commissariato) settimana prossima. I magistrati, che hanno disposto le perquisizioni nelle case e nell'ufficio del dipietrista, trovano «anomali» i bonifici (500mila euro) e i prelievi (200mila euro) fatti da Maruccio a partire dall'aprile 2011, dai due conti del gruppo Idv aperti presso Cariparma e Credito artigiano e gestiti esclusivamente da lui («unica persona fisica abilitata ad operare») verso sette conti correnti personali o cointestati con la moglie Raffaella Sturdà, anche lei avvocato. Operazioni sospette (importi molto elevati, causali generiche o assenti) che hanno insospettito Bankitalia che, come successe per Lusi, ha segnalato i movimenti alla Procura di Roma, e di lì l'inchiesta. Che finora riguarda solo Maruccio, nell'Idv, ma potrebbe allargarsi.
Possibile, infatti, che nessuno sapesse? Nessuno controllasse? In un'assemblea infuocata lunedì scorso, prima dell'indagine, il partito (che a Roma ha le casse quasi vuote) ha processato Maruccio per non aver mai comunicato l'aumento dei fondi per i gruppi regionali, votato anche dall'Idv insieme a Fiorito. Possibile nessuno sapesse? Siamo a Roma, non in una sede periferica. E poi in un partito in cui la cassa è severamente controllata dal leader. Possibile che al segugio Di Pietro sfuggano così 700mila euro? Parliamo di complessivi 1.217.000 euro ricevuti dal gruppo consiliare Idv solo nel 2011. E di fatto interamente spesi, visto che l'avanzo della gestione è di soli 5mila euro. Un bilancio attendibile, quello presentato dal capogruppo Maruccio? Falso? Dove sono stati spesi, veramente, quei soldi, visto che li gestiva lui? È quello che sta accertando la Gdf. Sotto la lente ci sono i redditi, i movimenti sui conti correnti anche comuni e le proprietà. La Bmw 530, le spese, gli immobili.

Due case più terreni a Maierato, tre a Roma: lo studio, un appartamento alla Balduina e uno nel quartiere Prati, in via Duodo. Nove vani e mezzo con garage, intestato alla moglie e comprato l'anno scorso, per 1 milione di euro, in parte con mutuo di 3mila euro al mese, acceso sul conto comune. Uno dei sette su cui arrivavano i soldi pubblici.

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